Sostenere gli imprenditori in difficoltà finanziaria, perché vessati dalla criminalità o da sistemi usurai, con strumenti di credito specifici. In sostanza, recuperare quella funzione sociale del credito bancario previsto dalla Costituzione e fare in modo che diventi motore di sviluppo e non si trasformi, come a volte avviene, in ostacolo. È questo l’obiettivo del protocollo di intesa promosso dall’Assci, Associazione per lo sviluppo e la salvaguardia del credito alle imprese, e firmato oggi alla Camera di commercio di Palermo tra 17 associazioni alla presenza del vicepresidente della Regione e assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao e del presidente della Camera di commercio di Palermo, Alessandro Albanese.
Il protocollo, nello specifico, prevede di rendere efficace il sostegno agli imprenditori in difficoltà finanziaria, sviluppando un’attenta azione di prevenzione dei fenomeni usurai. Tra le proposte concrete quella di aiutare con strumenti di credito specifici aziende e operatori economici vessati dalla criminalità organizzata che hanno denunciato i loro estorsori e le aziende per le quali è stato accertato uno stato di “abuso” da parte degli istituti di credito. Inoltre, propone di non considerare pregiudizievoli ai fini dell’ottenimento del credito le informazioni registrate nella Centrale dei rischi di Banca d’Italia se l’impresa si trova vessata dalla criminalità o in stato di abuso accertato dalle banche.
L’Assci è presieduta dall’imprenditore Giuseppe Spera: «Sono molto contento dell’adesione di tante associazioni – commenta – ma nello stesso tempo anche preoccupato perché se tutte le più importanti sigle associative hanno firmato vuol dire che c’è un problema serio di accesso al credito a prescindere dai fenomeni usurai e dalle aziende estorte. Il vero problema in Sicilia è che il credito viene erogato in modo molto ristretto e poche aziende hanno accesso al credito e ciò limita lo sviluppo. Fra l’altro, quelle poche aziende che hanno la possibilità di accedere al credito si trovano a doverlo acquistare ad un prezzo nettamente superiore alle altre regioni. Serve un intervento istituzionale con nuove regole nel settore bancario».
Armao ha sottolineato come la Regione sia «impegnata in prima linea a sostegno delle imprese e per favorirne l’accesso al credito. In questo senso si muovono la razionalizzazione del sistema del credito agevolato che abbiamo proposto al Parlamento regionale (Irfis, Crias e Ircac), il sostegno ai confidi mediante “tranched cover”, la creazione del fondo di garanzia con fondi Ue, l’assegnazione a Irfis di 84 milioni per il credito agevolato alle imprese e con una parte dedicata a quelle vittime di usura e racket».
(Nella foto al centro: Gaetano Armao, Giuseppe Spera e Alessandro Albanese).
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