L’Italia si risveglia con una regione che torna in zona gialla dopo mesi. E’ il Friuli Venezia Giulia che da oggi torna alle restrizioni. Continua, infatti, a salire l’incidenza dei casi di Covid19 in Italia, che raggiunge il valore di 125 per 100mila abitanti, ed aumenta il numero dei posti occupati in terapia intensiva e nei reparti di area medica.
La situazione epidemica nel nostro Paese, dove nell’ultimo bollettino si registrano 13.686 casi e 51 morti, si conferma in peggioramento, con 18 Regioni classificate questa settimana a rischio moderato ed una, il Friuli Venezia Giulia, per la quale da lunedì scatterà il passaggio in zona gialla. La Regione ha infatti superato tutti e tre i parametri che insieme fanno scattare misure più restrittive: l’occupazione delle aree mediche oltre il 15% (è al 19,5%), le terapie intensive oltre il 10% (è al 16%) e l’incidenza settimanale oltre 50 casi per centomila (registra il valore di 346,4 per 100mila).
Il quadro fotografato dal monitoraggio settimanale della Cabina di regia conferma dunque un trend in peggioramento ormai da 5 settimane, con l’incidenza nazionale che si fissa a 125 per 100mila abitanti contro 98 per 100mila della scorsa settimana. L’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 1,23, stabile ma al di sopra della soglia epidemica.
A preoccupare è anche il livello di occupazione in aumento dei reparti ospedalieri: in terapia intensiva il tasso di occupazione è al 6,2% e nelle aree mediche sale all’8,1%. La situazione nelle Regioni è diversificata ma varie sono le situazioni più critiche. La provincia autonoma di Bolzano e il FVG registrano le incidenze più alte a 458,9 e 346,4. Seguono Val d’Aosta a 265,5 e Veneto a 226,1. Sempre il Veneto è l’unica Regione ad essere classificata questa settimana a rischio alto. Il trend epidemico in salita è confermato pure dai dati giornalieri del bollettino del ministero della Salute. Sono 13.686 i positivi ai test Covid19 individuati nelle ultime 24 ore, ieri erano stati 13.764. Sono invece 51 le vittime in un giorno (ieri erano state 71). Il tasso di positività è al 2,45%, in aumento rispetto al 2,1% di ieri. Sono invece 606 i pazienti in terapia intensiva, 18 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite, ed i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.748, ovvero 59 in più in 24 ore.
Preoccupano i casi in aumento tra i più piccoli: “Le fasce di età più colpite sono quelle sotto i 19 anni. La fascia d’età sopra i 12 anni è quella caratterizzata da una crescita più significativa dei casi ma l’incidenza è più elevata in particolare tra i 6 e gli 11 anni. Anche i ricoveri nella fascia pediatrica, pur limitati – avverte il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro – sono presenti in tutte le fasce e particolarmente tra quelle più giovani”.
La Sicilia al momento è a metà della classifica italiana del contagio e la crescita è più contenuta rispetto al resto del paese ma i dati sono sovrapponibili. Continua la tendenza all’incremento dei nuovi casi anche nella settimana tra il 15 ed il 21 novembre 2021. L’incidenza cumulativa mostra un incremento di 284 nuovi casi, raggiungendo il valore di 77,30/100.000 abitanti. Con questo andamento i livelli che portano alla zona gialla si raggiungerebbero nella settimana di Natale
Anche qui l’incidenza aumenta in tutte le fasce di età e rimane più alta nella fascia di età scolare, tra i 6/10 anni (163,55) e 11/13 anni (143,87) doppia rispetto alla media, ed in quella tra i 3 ed i 5 anni. E intanto altri due comuni passano in zona arancione: sono Pedara e Militello Val di Catania. Senza una frenata saranno feste difficili