- I due parametri decisivi sono oltre i limiti previsti: terapie intensive all’11% ed aree mediche in salita al 20%
- L’assessore regionale alla Salute, Razza “L’80% dei ricoverati non è vaccinato”
- Sicilia fanalino di coda per somministrazioni dosi: il 55,2% ha completato il ciclo
- Ma oltre il 36% non ha ricevuto neppure la prima dose
La zona gialla stavolta sarà quasi impossibile da evitare. La certezza arriverà domani con il report settimanale ma è quasi impossibile evitare le restrizioni come avvenuto la scorsa settimana. Agenas comunica che in Sicilia tutti e due i parametri, ovvero ricoveri in area medica e intensiva, sono oltre i limiti previsti, con le terapie intensive che restano all’11% e le aree mediche che salgono al 20% (+1%).
L’assessore Razza “Minoranza senza dose non decida sorti Sicilia”
L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, fa il punto della situazione Covid, vaccini e contagi in Sicilia. “L’80% dei ricoverati non è vaccinato – dice al Tg5 l’assessore regionale – oggi questi cittadini sono pentiti, ma non si sono vaccinati quando avrebbero potuto e dovuto”.
E continua “La Sicilia è stata invasa dal flusso di turisti arrivati da ogni parte d’Italia e del mondo e, quindi, paghiamo l’effetto di una grande circolazione del virus ma abbiamo il dovere di chiedere a quella percentuale di cittadini siciliani che non ha fatto il vaccino, di fare come la maggioranza, perché la minoranza non può consentire né consentirsi di decidere le sorti di tutti gli altri siciliani”.
Sicilia fanalino coda per somministrazioni dosi
La Sicilia che dalla settimana prossima, secondo fonti del ministero della Salute, sarà in “giallo” resta fanalino di coda in Italia per vaccinazioni.
Il 55,2% ha ricevuto la doppia dose
Solo il 55,2% della popolazione risulta immunizzato con la doppia dose di vaccino rispetto a una media italiana del 62,2%. Le persone in attesa della seconda dose sono l’8,4%.
Il 36,3% non ha ricevuto nemmeno la prima dose
Ma il dato più preoccupante è quello delle persone senza neanche una dose: il 36,3%, contro una media italiana del 29,3%. Come dire che più di un siciliano su tre non è ancora vaccinato.
Fasce d’età
Per quanto riguarda le fasce d’età la popolazione over 50 che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari al 19,6% (media Italia 12,9%), mentre la fascia di giovani 12-19 anni che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari al 52% (media Italia 46,9%).
Fino ad oggi sono complessivamente 5.597.547 (dati governo.it) le dosi somministrate, che corrispondono all’87,5% delle dosi consegnate (6.397.337). In percentuale ha fatto peggio solo la Calabria con l’84%.
Rispetto al target di popolazione, i capoluoghi di provincia in cui si registra la più bassa percentuale di vaccini in tutte le fasce d’età sono Catania, Siracusa e Messina, le più “virtuose” sono invece Agrigento, Palermo e Ragusa che hanno superato con Enna il 72%. Bene anche Trapani e Caltanissetta.
Donato, “Sicilia gialla? Indecente scaricare colpe sui siciliani”
“Se la Sicilia a breve sarà in zona gialla, e poi arancione e rossa, non sarà certo colpa della minoranza di siciliani che ha scelto di non vaccinarsi, ma della sciagurata gestione della pandemia da parte del governo nazionale e di quello regionale”. Lo afferma l’europarlamentare della Lega Francesca Donato.
E continua: “Trovo veramente indecente questo scaricare le colpe su una minoranza di cittadini, già bersaglio di una vera e propria campagna d’odio, da parte delle istituzioni”.
Per l’esponente della Lega “il governo regionale con il beneplacito del ministero della Salute ha ridotto la lotta al Covid ad una irrazionale caccia al non vaccinato, tralasciando irresponsabilmente il rafforzamento del sistema sanitario regionale e gli strategici protocolli di cura domiciliare”.
La Donato conclude: “Il disco rotto sulle colpe dei non vaccinati è un alibi troppo comodo per nascondere errori e mancanze di chi ha la responsabilità della sanità in Sicilia. I siciliani hanno diritto di sapere perché il nostro sistema sanitario non è in grado di reggere un prevedibile aumento dei contagi” conclude la parlamentare europea”.
Cappellani, “Razza forza dimissioni, Speranza intervenga”
“L’assessore regionale siciliano alla Salute Ruggero Razza perde il pelo ma non il vizio di spalmare. Molti medici siciliani, in queste ore, si stanno ribellando al delirante provvedimento di Razza che per sfuggire alla zona gialla obbliga i medici alla dimissione ospedaliera e al ricovero domiciliare per quei malati di Covid con il 92% di ossigenazione, il che vuol dire ancora infetti e in piena insufficienza respiratoria. Razza insomma vuole ‘spalmare’ i malati a casa loro”. Lo dichiara il deputato del Partito democratico Santi Cappellani.
“Di fronte ai medici che si stanno ribellando a questa follia spalmatoria – prosegue – l’assessore Razza sta mandando gli ispettori. Bene. Chiederò nelle prossime ore al ministro Speranza di valutare la legittimità di questo provvedimento regionale e se sia il caso di mandare ispettori ministeriali a indagare sull’operato di questi ispettori regionali”.
La replica “Cappellani risponderà di sue dichiarazioni ad autorità giudiziaria”
La risposta dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza non è tardata: “Ho letto la dichiarazione del deputato Cappellani. Ne risponderà davanti all’autorità giudiziaria se avrà la dignità di non mascherarsi dietro l’immunità parlamentare. Il documento sull’appropriatezza dei ricoveri è stato stilato dal Comitato tecnico scientifico e non dalla politica. Non si possono scrivere o dire volgarità senza sapere di cosa si parla”.
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