- Sicilia regione con indice Rt più basso d’Italia a 0,66
- Indice Rt in risalita, nel Paese è 0.95
- Due province autonome e una Regione a rischio
- Da 5 a 7 regioni potrebbero tornare arancioni
- La paura della variante
- L’incidenza frena la possibilità di andare in zona bianca per tutti
Sale a 0,95 l’Rt nazionale dallo 0,84 della scorsa settimana. Il dato emerge dal monitoraggio Iss-Ministero Salute. Dati, quelli della settimana presa in esame, che aprono qualche scenario di preoccupazione per il paese dove frena il rallentamento dei casi e, in alcune regioni, si assiste ad una ripresa in parte dovuta anche allo sbarco delle varianti.
La circolazione della variante inglese
Nel paese il 17,8% delle infezioni Covid19 è dovuto alla ‘variante inglese’ in base ai risultati preliminari della ‘flash survey’ condotta dall’Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali. Il risultato dell’indagine, comunica il ministero della Salute, ci dice che nel nostro Paese, così come nel resto d’Europa, in Francia la prevalenza è del 20-25%, in Germania del 30%, c’è una circolazione sostenuta della variante probabilmente destinata a diventare quella prevalente nei prossimi mesi.
Da 5 a 7 regioni rischiano di tornare in zona arancione
In generale sono 5 le regioni che rischiano di tornare in zona arancione perchpè mostran un Rt di 1,2 con la Provincia Autonoma di Bolzano a 1,25. Nove le regioni, invece, con indice di trasmissibilità sopra 1 ma sono 7 (Abruzzo, Liguria, PA Bolzano, PA Trento, Puglia, Toscana, Umbria) quelle che hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente.
La Sicilia con l’indice Rt più basso in Italia
La situazione siciliana ad oggi è la migliore nel paese con il più basso indice Rt rilevato: 0.66. Ecco il quadro regione per regione degli Rt puntuali come indicato nell’ultimo monitoraggio (rapporto n.39) Iss-ministero della Salute (dati al 10 febbraio 2021 relativi alla settimana 1-7 febbraio 2021): Abruzzo 1.22 Basilicata 1.2 Calabria 0.81 Campania 0.8 E-R 0.94 FVG 0.98 Lazio 0.96 Liguria 1.08 Lombardia 0.97 Marche 0.94 Molise 1.09 Piemonte 0.93 PA Bolzano 1.25 PA Trento 1.2 Puglia 1.05 Sardegna 0.87 Sicilia 0.66 Toscana 1.1 Umbria 1.2 Valle d’Aosta 0.77 Veneto 0.71.
Diminuiscono i ricoveri
Sul fronte di ricoveri e rischi rimpimento, però, diminuisce da 7 a 5, il numero di Regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti sopra la soglia critica. Nelle terapie intensiva il valore nazionale è sotto la soglia critica del 30%, a quota 24%. Il numero delle persone ricoverate nelle terapie intensive scende da da 2.214 (02/02/2021) a 2.143 (09/02/2021). Anche nelle aree mediche è in diminuzione, passando da 20.317 (02/02/20201) a 19.512 (09/02/2021).
L’incidenza frena le speranze di andare in zona bianca
Altro dato rilevante è quello dell’incidenza che, insieme all’indice Rt, è preso in considerazione per le’ventuale passaggio in zona bianca. Nella settimana di monitoraggio Covid in Italia, in base alla bozza Iss-Ministero Salute, solo Sardegna e Valle d’Aosta, hanno un’incidenza settimanale sotto i 50 casi per 100.000 abitanti (soglia oltre la quale il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità); l’incidenza supera invece la soglia di allerta pari a 250 casi per 100.000 abitanti in tre casi: PA Bolzano (770,12 per 100.000 abitanti) PA Trento (254,85 per 100.000 abitanti) e Umbria (283,28 per 100.000 abitanti). L’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni rimane sostanzialmente stazionaria: 269,79 per 100.000 abitanti (25/1-07/2) contro 273,01 precedente.
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