La zona gialla per la Sicilia è sempre più vicina e lo “spettro” potrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni. La settimana prossima, molto probabilmente. Lo si saprà con certezza venerdì 20 agosto, dopo il monitoraggio dei dati sulla pandemia da covid19 che potrebbe decretare la zona gialla per lunedì 23 agosto mentre in Sardegna tale status potrebbe essere ufficializzato tra 15 giorni.
In Sicilia è stata superata la soglia minima dei ricordi. Ma le due isole maggiori dell’Italia potrebbero abbandonare la bianca, gravate dall’aumento delle percentuali sui ricoveri ospedalieri che determinano il passaggio di fascia e anche in altre regioni come la Calabria e la Toscana i numeri salgono leggermente.
A temere più di tutti è la Sicilia: le soglie di occupazione di posti letto in terapia intensiva sono arrivate al 9% ed i reparti ordinari al 15% (incidenza contagi a 140) a fronte di un limite massimo fissato per decreto, per restare zona bianca, al 10% per la rianimazione e al 15% per l’area medica, nel caso in cui l’incidenza settimanale superi 50 casi ogni 100mila abitanti.
Potrebbero non bastare, o risultare tardivi, gli stessi provvedimenti adottati dalla Regione, che registra il +34,1% di positivi al Covid in sette giorni (con quasi 7.000 nuovi casi negli ultimi sette giorni). Situazione che non brilla neppure per il numero di vaccinati col 53% di immunizzati rispetto al totale della popolazione.
In tutto il Paese i rischi sono aumentati a causa del proliferare di feste abusive e rave party nelle zone turistiche. Al momento, i controlli dei Nas nei villaggi vacanze, campeggi, agriturismo hanno portato a 17 chiusure con la contestazione di 301 violazioni. Nella grande maggioranza dei casi per la mancata attuazione delle misure anti-covid.
Non sono mancati i commenti. Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Ars, punta il dito sul presidente della Regione Nello Musumeci. “La brutta notizia che la Sicilia rischia la zona gialla è la conferma che la sanità siciliana è governata male, nonostante l’impegno e la professionalità degli operatori. Musumeci si assuma le sue responsabilità, invece di ‘bollare’ i siciliani come un popolo di irresponsabili”.
Continua il deputato regionale: “Se la nostra regione è la maglia nera d’Italia per vaccinazioni, e conseguentemente per contagi, è perché è mancata una campagna di prossimità e di vaccinazioni a domicilio con il pieno coinvolgimento dei medici di famiglia. Bisogna attivare una comunicazione porta a porta che aiuti a vincere le resistenze a vaccinarsi senza più attendere che i cittadini si rechino ai centri di vaccinazione. Diversamente le conseguenze saranno drammatiche per la salute e per l’economia”.
E conclude: “La disposizione di ieri con la quale l’assessore Razza chiede di riconvertire i posti letto Covid alla data del 1 marzo 2021 avrà conseguenze molto negative sulla possibilità di cura delle altre patologie”.