L’ordinanza del presidente Musumeci che ‘sdogana’ la piena capienza sui bus e treni, seppur con obbligo di mascherina come previsto era destinata a far discutere. I primi a farsi sentire sottolineando la differenza di misure a secondo dei settori sono le sale cinematografiche che attraverso l’Anec hanno dato vita ad una vera e propria serrata delle sale.
“Via libera a tutti i posti a bordo degli autobus ma fino ad oggi il 95% dei cinema sono costretti a continuare a restare chiusi”. E’ il commento di Anec Sicilia con riferimento alla ultima ordinanza del presidente Musumeci che consente l’occupazione dei posti al 100%.
“Facciamo appello al governatore della Sicilia – dicono il presidente di Anec Sicilia Paolo Signorelli e il presidente di Anec Palermo Andrea Peria – affinché si dia la giusta attenzione allo spettacolo in particolare al settore cinema riducendo le attuali prescrizioni al fine di far ripartire nel più breve tempo possibile tutto il comparto che ad oggi conta 120 giorni di chiusura con le proprie aziende in pieno collasso finanziario”, concludono Signorelli e Peria.
La serrata dei cinema va avanti ormai da settimane, da quando, autorizzati ad aprire, i titolari della sale cinematografiche hanno preferito rimanere chiusi ritenendo troppo vincolanti e penalizzanti le norme di sicurezza attuate a tutela dei cittadini contro la diffusione del contagio da Covid19.
Nei giorni scorsi una delegazione di esercenti era stata ricevuta a Palazzo dei Normanni dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè.
“Ho incontrato – dice Miccichè – una rappresentanza degli esercenti delle sale cinematografiche della Sicilia, che ancora non hanno ripreso l’attività a causa di alcune norme anti Covid, che dovrebbero essere riviste, oltre che per le grandi difficoltà economiche che la chiusura degli ultimi mesi ha provocato. Verificheremo quali strumenti possono essere messi in campo, affinché anche questo importantissimo settore possa riprendere l’attività”.
“Al presidente Miccichè – ha spiegato Andrea Peria – abbiamo chiesto tre cose: lo sblocco del bando previsto dall’assessorato regionale al Turismo che prevede l’indennizzo alle sale cinematografiche per il mancato sbigliettamento nel 2019; di aiutarci per potere utilizzare il “Tax Credit”, una somma annuale che i gestori dei cinema vantano dal Mibac, quindi dallo Stato, scontandolo attraverso istituti di credito. Risorse per noi utilissime per potere ripartire e riaprire le sale; necessaria, infine, la modifica di alcuni punti della circolare della Protezione civile regionale che contiene misure troppo restrittive anti Covid, come l’uso delle mascherine nelle arene o l’autocertificazione al botteghino per i congiunti o conviventi. Siamo chiusi dall’8 marzo e, continuando così, c’è il rischio di non potere riaprire a settembre”.
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