Covid 19 Sicilia, “Non riaprite la scuola”. No al rientro a scuola in presenza.
Appello delle associazioni dei genitori
Appello di cinque associazioni dei genitori al Governo regionale affinché si aspetti qualche settimana. Il ritorno in aula, in Sicilia, è previsto per il prossimo 10 gennaio. Ma il rientro a scuola fra qualche giorno fa paura, soprattutto a chi si confronta in famiglia con malattie e fragilità fisiche. È il motivo per cui alcune associazioni impegnate da anni nella lotta per il diritto alla salute dei bambini e delle fasce più deboli hanno voluto rivolgere un appello al governo regionale e al presidente della Regione Nello Musumeci. Le associazioni chiedono di non riaprire le scuole, ma aspettare qualche settimana in più per valutare l’andamento della curva epidemica, soprattutto in quelle fascia di popolazione fra i 5 e gli undici anni in cui la vaccinazione non è ancora decollata.
Covid19 Sicilia, “Non riaprite la scuola”
L’appello è stato lanciato in diretta da TalkSicilia, il programma di approfondimento politico e culturale di Blogsicilia.it. Alla puntata, condotta da Manlio Viola (direttore di Blogsicilia) hanno partecipato Cira Maniscalco (presidente Cosmann, Comitato regionale per le malattie rare neurologiche e neurochirurgiche) e Antonio Tomaselli (Fondatore Movimento Cittadini in Rete). Il programma può essere seguito sui Blogsicilia.it e Tempostretto.it.
Covid19 Sicilia, “Non possiamo rischiare la salute dei bambini”
“L’emergenza del momento – ha detto Cira Maniscalco, presidente Cosmann (Comitato regionale per le malattie rare neurologiche e neurochirurgiche) – dovrebbe portare il governo ad una maggiore sensibilità verso i bambini. Non cambierà nulla se si ritarda di qualche settimana il rientro in presenza, non possiamo mettere in pericolo la salute dei nostri figli. I bambini, con tante diverse opinioni al riguardo e pochi dati certi, oggi sono in serio pericolo e costante rischio”.
“Bisogna accelerare con i vaccini e terza dose – così la pensa Fabrizio Artale, presidente Movimento per la salute dei giovani – ma questo non si può concretizzare entro il 10 gennaio. Occorre più tempo per avere una situazione vaccinale più “tranquilla” e non attendere che il maledetto virus si diffonda fra le aule scolastiche”.
Rientro a scuola. “Genitori scelgano se scuola in presenza o Dad”
Per Cinzia Calderone, presidente associazione Iris, bisognerebbe lasciare alla famiglia facoltà di scelta: “Ogni genitore dovrebbe potere scegliere cosa è meglio per il proprio figlio, così come all’università si decide in libertà se frequentare in presenza o da remoto”. “E’ importante – ha detto Antonella Giallombardo, presidente dell’associazione malattie rare, “La Terra di mezzo” – che le scuole adottino protocolli sicuri per mantenere la frequentazione scolastica per la propria crescita individuale e sviluppo psicomotorio graduato secondo l’età. La scuola è un diritto irrinunciabile per il bambino, la sua maturazione avviene attraverso la frequentazione della comunità
scolastica”.
Rientro a scuola. “Da governo regionale scelte contraddittorie”
“Sono convinto – ha detto Antonio Tomaselli, fondatore del Movimento Cittadini in rete – che ci sia una forte contraddizione nel pensiero del governo regionale che da un lato esprime giusta preoccupazione per l’aumento esponenziale dei casi, tanto da fare pensare ad un passaggio a breve dell’Isola in zona arancione, e dall’altro conferma l’apertura delle scuole, conoscendo la situazione vaccinale dei minori”.
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