Sono 2.204 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 19.074 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 3.281. Il tasso di positività scende attestandosi poco sopra 11,5%, ieri era all’15,7%.
La Sicilia è, anche oggi, al sesto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 92.867 con una diminuzione di 2.484 casi. I guariti sono 5.182 mentre le vittime sono 32 portano il totale dei decessi a 10.824.
Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 662, 6 in meno rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 30, 7 in meno rispetto al giorno precedente.
A livello provinciale si registrano a Palermo 634 casi, Catania 484, Messina 372, Siracusa 320, Trapani 187, Ragusa 191, Caltanissetta 171, Agrigento 228, Enna 143.
La curva dei ricoveri Covid19 accelera la discesa. Nella settimana, 10-17 maggio, il numero totale dei pazienti ricoverati, sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive, si è ridotto del 14,9%: una diminuzione doppia rispetto a quella del periodo 3-10 maggio quando il calo era stato del 7,5%. È quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso), che evidenzia come si siano ridotti del 15% i casi nei reparti ordinari e del 14,8% nelle rianimazioni. Nelle terapie intensive è del 24% la percentuale di pazienti no vax che hanno contratto il Covid grave.
Continua poi il calo anche dei ricoveri pediatrici. Nella rilevazione del 17 maggio nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete sentinella Fiaso si osserva una riduzione dei pazienti Covid pari al 15,9%. I bambini fino a 4 anni sono ancora la maggioranza degli under 18 ricoverati ovvero il 65% dei pazienti (il 16% ha tra 0 e 6 mesi); tra 5 e 11 anni il 19% dei ricoverati mentre il 16% ha tra 12 e 18 anni. “Il calo dei ricoverati Covid e la chiusura di alcune aree di degenza dedicate ai pazienti con il virus – afferma Giovanni Migliore, presidente della Fiaso – stanno riportando pian piano gli ospedali alla normalità e ci stanno restituendo una sanità pienamente a regime con i rianimatori tornati in sala operatoria e con un grande sforzo da parte delle aziende per il recupero delle prestazioni sospese a causa della pandemia. Ma, con la circolazione ancora molto ampia del virus, per riuscire a mantenere gli ospedali vuoti dal Covid in vista dell’autunno, occorre che tutta la popolazione di fragili e anziani faccia la quarta dose”.
A oggi, sottolinea ancora Migliore, “l’adesione alla somministrazione del secondo booster è del tutto insufficiente a garantire livelli di protezione efficaci: solo il 25,7% degli immunocompromessi ha fatto la quarta dose mentre tra gli over 80 la percentuale è di appena l’11,5%. Come aziende sanitarie e ospedaliere stiamo provvedendo alla chiamata attiva di tutti i pazienti estremamente vulnerabili – conclude – ma serve ancora la collaborazione dei medici di famiglia con i quali i cittadini hanno sviluppato un rapporto di fiducia”.