TAMPONE OBBLIGATORIO PER CHI ARRIVA DA MALTA

Covid19, zone rosse e tamponi obbligatori per venire in Sicilia nell’ordinanza di Musumeci

Mentre in Sicilia risale il contagio la Regione comincia a pensare ad una nuova chiusura delle ‘frontiere’ regionali e inizia a limitare gli accessi da alcuni Paesi.

Tampone obbligatorio anche per chi arriva in Sicilia da Malta o per chi vi ha soggiornato nei 14 giorni precedenti. Lo prevede la nuova ordinanza dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci firmata ieri  sera.

Si tratta delle stesse misure di prevenzione che sono già state previste da una precedente ordinanza regionale per chi proviene da Spagna e Portogallo e, come disposto a livello nazionale, dai paesi extra europei India, Brasile, Bangladesh e Sri Lanka.

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Zone rosse in Sicilia diventano tre

La medesima ordinanza dispone una proroga e una nuova “zona rossa” in Sicilia. Si tratta di Mazzarino e Riesi, in provincia di Caltanissetta.

A Mazzarino le misure restrittive, introdotte il 3 luglio e in scadenza oggi, vengono prorogate fino al 21 luglio. A Riesi, invece, entreranno in vigore venerdì 16 e termineranno il 21 luglio.

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Con Piazza Armerina, che è entrata proprio nelle scorse ore in zona rossa, diventano così tre le “zone interdette” in Sicilia.

Dibattito sul green pass per ristoranti, bar, cinema e teatri

Ma nonostante le restrizioni imposte in Sicilia Musumeci si dice contrario all’introduzione anche da noi di un green pass sul modello francese.- In Francia, infatti, Macron ha previsto che senza un green pass non si potrà fare vita sociale, andare al cinema, al teatro o semplicemente al ristorante

“La libertà dei cittadini trova la massima espressione nel rispetto dei diritti di tutti. Il modello “francese” non mi convince del tutto – dice Musumeci –  perché sono contrario a prevedere misure che non possono essere assicurate da adeguati controlli”.

Controlli e limitazioni alla frontiera e all’ingresso delle regioni

“Dire oggi che per entrare in un pub ci vuole il green-pass, a prescindere da ogni valutazione di merito, mi fa dire: chi controlla? Se il green-pass non lo controllano neppure nei viaggi internazionali! Parliamo di cose fattibili: credo sia più logico tutelare i servizi essenziali e monitorare gli ingressi in Italia ed in ciascuna Regione, estendendo il green-pass alle attività sociali dove esistono grandi assembramenti e dove i controlli possano essere davvero effettivi ed efficaci”.

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