“Abbiamo già fatto quello che dovevamo fare: ho già dichiarato alcune zone arancioni e non ho difficoltà dove fosse necessario a dichiarare zone rosse, interveniamo subito per le zone gialle: segno evidente che vogliamo neutralizzare il focolaio dove si manifesta per evitarne la diffusione”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, alla Tgr Sicilia della Rai.
“Presto passeremo alla zona gialla, come la maggioranza delle Regioni e forse tutta l’Italia – ha aggiunto – ma è un fatto più che fisiologico. Secondo gli esperti nelle prossime settimane dovrebbe registrarsi un calo e quindi dovremmo andare alla ‘normalizzazione’ in primavera”.
“Serve vaccinarsi, non mi stancherò mai di chiederlo. Stiamo reclutando nuovo personale. Abbiamo riaperto alcuni punti vaccinali che pensavamo che non potevano essere più utilizzati visto che non facevano niente e invece il virus ci condanna a conviverci per alcuni anni ancora, ma nel frattempo le nostre strutture commerciali ed economiche continuano a lavorare e non debbono mai chiudere”, ha detto Musumeci.
“Abbiamo un centrodestra che in quattro anni non ha avuto un giorno di crisi, abbiamo assessori in carica sin primo giorno dell’insediamento, e non accadeva da tantissimo tempo, segno evidente che il governo è in buona salute. Che poi il presidente uscente debba essere ricandidabile o ricandidato è nella logica delle cose. Se ci dovessero essere delle obiezioni saremo pronti ad ascoltare perché il centrodestra diviso perde in una terra come la Sicilia dove ha speso e lavorato tanto per la crescita dell’Isola”.
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, alla Tgr Sicilia della Rai, rispondendo a una domanda sulla sua ricandidatura alle Regionali del prossimo anno.
“Il governo nazionale ha accolto la nostra richiesta per il riconoscimento dello stato di emergenza per le zone colpite dal maltempo. I sei milioni stanziati sono soltanto una goccia d’acqua nell’oceano, anche perché non servono soltanto a ripristinare le tante infrastrutture danneggiate in tante parti, ma dobbiamo anche intervenire per evitare che il ripetersi dell’alluvione o della bomba d’acqua possano rifare gli stessi danni”.
“Serve una pianificazione a largo raggio in Sicilia – ha aggiunto – al di là dei 500 milioni di euro che abbiamo speso in questi quattro anni nella lotta al dissesto, proprio perché dobbiamo infrastrutturare il territorio più fragile e rendendolo potente o comunque resistente alle sollecitazioni di un clima sempre più pazzo e mutato”.