Sono 168 i nuovi positivi al Covid19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 14420 tamponi processati, con una incidenza che sfiora l’1,1%. La Regione torna al secondo posto in Italia per numero di contagi giornalieri.
Le vittime sono state 8 e fanno salire il totale a 5.928.Il numero degli attuali positivi è di 6.003 con una diminuzione di 364 casi. I guariti sono 524.
Negli ospedali i ricoverati sono 328, 15 in meno rispetto a ieri, quelli nelle terapie intensive sono 36, 2 in più rispetto al bollettino precedente.
La distribuzione di casi registrati per province vede Palermo con 36 casi, Catania 30, Caltanissetta 26,Siracusa 20, Messina 18, Enna 19 , Ragusa 16, Agrigento 8 e nessun caso a Trapani.
La temuta variante Delta del covid19, l’incrocio tra quella indiana e quella inglese, è arrivata anche in Sicilia. Sono risultati contagiati 10 migranti, arrivati a Lampedusa dal Bangladesh seguendo la rotta libica.
Sono tutti asintomatici e ora in isolamento in una nave-quarantena ancorata al largo delle coste della più grande delle Pelagie. I casi si riferiscono a fine maggio e ne è stata già data comunicazione al ministero della Salute, all’Istituto Superiore di Sanità e alla Regione.
Il sequenziamento, che ha permesso di stabilire con quale tipo di variante si fossero infettati, è stato compiuto dal dottor Fabio Tramuto del laboratorio di riferimento regionale del Policlinico di Palermo, diretto dal professor Francesco Vitale, ma l’indagine è partita grazie all’attività del dipartimento di diagnostica dell’Asp di Palermo, guidato dalla dottoressa Teresa Barone, che ha effettuato i tamponi a Lampedusa inviando nel capoluogo quelli sospetti.
In Italia, finora, la Delta è poco presente, in Sicilia è la prima volta che viene riconosciuta. “I tamponi hanno rivelato che i migranti erano positivi – spiega il dottor Fabio Tramuto – e, come da protocollo, sono stati separati dal gruppo e messi in isolamento. A questo punto, così come accade ogni volta che ci troviamo di fronte a soggetti contagiati, i test vengono inviati nel nostro laboratorio al Policlinico per l’analisi. In seguito a complesse procedure, abbiamo individuato la variante Delta”.