Sono 1.227 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 10.777 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 2.288. Il tasso di positività scende al 11,4% ieri era al 13,5%.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
La Sicilia è al quinto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 113.803 con un aumento di 639 casi. I guariti sono 846 mentre le vittime sono 8 portano il totale dei decessi a 10.705.
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 763, 9 in più rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 36, quattro in meno rispetto a ieri.
La situazione nelle singole province
A livello provinciale si registrano a Palermo 380 casi, Catania 244, Messina 234, Siracusa 67, Trapani 122, Ragusa 104, Caltanissetta 91, Agrigento 148, Enna 108.
Influenza: Iss, stagione finita, 6,5 milioni di casi
La stagione influenzale è arrivata a conclusione. Ieri, l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha pubblicato l’ultimo rapporto del sistema di sorveglianza epidemiologica InfluNet da cui emerge che nella stagione 2021-2022 sono stati 6.538.900 gli italiani messi a letto da sindromi simil-influenzali. “La circolazione dei virus influenzali durante la stagione 2021/2022 in Italia è stata, nel complesso, più limitata rispetto alle stagioni pre-Covid-19. La stagione è stata caratterizzata da un avvio ritardato, a fine di febbraio, e da una netta predominanza dei virus influenzali di tipo A (99,7%)”, si legge nel rapporto. Per quel che riguarda l’ultima settimana di monitoraggio, quella compresa tra il 25 aprile e il 1 maggio, sono stati poco più di 167mila i casi di simil-influenzali registrati, con una netta prevalenza di casi pediatrici: è stata di 9,03 casi per mille l’incidenza nella fascia di età tra 0 e 4 anni; 3,93 casi per mille in quella 5-14 anni; 2,53 per mille in quella 15-64 anni e 1,33 casi per mille negli over-65.
Agenas, occupazione reparti cala al 13%, 4 regioni oltre 20%
Continua a scendere il peso della pandemia sugli ospedali. Cala di un punto in 24 ore, scendendo al 13%, la percentuale di posti letto nei reparti di ‘area non critica’ occupati da pazienti con Covid-19 in Italia (una settimana fa era al 15%). E scendono a quattro le regioni che superano la soglia del 20%: sono Umbria (30%), Basilicata (26%), Calabria (22%), Abruzzo (22%). E’ ferma, invece, al 4%, nelle ultime 24 ore in Italia, l’occupazione delle terapie intensive (un anno fa era 24%) da parte di pazienti con Covid-19. Questi i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) dell’8 maggio 2022, pubblicati oggi. Per quanto riguarda, l’occupazione dei posti nelle terapie intensive, a livello giornaliero cresce in Friuli Venezia Giulia (4%) e Pa Bolzano (2%), mentre cala in Calabria (5%), Umbria (5%). La percentuale è stabile in 16 regioni e province autonome: Abruzzo (al 5%), Basilicata (3%), Campania (7%), Emilia Romagna (4%), Lazio (6%), Liguria (6%), Lombardia (2%), Marche (2%), Molise (5%), Pa Trento (2%), Piemonte (3%), Puglia (5%), Sardegna (4%), Sicilia (5%), Toscana (4%) e Veneto (2%). La variazione non è disponibile in Valle d’Aosta (0%) e nessuna regione supera la soglia del 10%. Sempre a livello giornaliero, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area ‘non critica’ da parte di pazienti con Covid-19 cala in 8 regioni e province autonome: Calabria (22%), Friuli Venezia Giulia (12%), Lazio (15%), Marche (14%), Pa Bolzano (8%), Sicilia (19%), Umbria (30%), Veneto (8%). Cresce, invece, in 3: Emilia Romagna (14%), Molise (13%), Pa Trento (12%). E’ stabile in 10: Abruzzo (22%), Basilicata (26%), Campania (16%), Liguria (16%), Lombardia (11%), Piemonte (10%), Puglia (18%), Sardegna (17%), Toscana (10%) Valle d’Aosta (17%).
Covid: Pregliasco, in autunno ondata 20 milioni di contagi
“In autunno ci sarà un’ondata di 20 milioni di contagi, un terzo degli italiani, lo dico perché sarà utile saperlo prima per esser preparati”. Così a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il professor Fabrizio Pregliasco, Direttore Sanitario dell’Ircss Istituto Ortopedico Galeazzi Milano. “Magari bisognerà fare qualche restrizione, è possibile che si debba reintrodurre l’obbligo di mascherina in qualche caso”, aggiunge Pregliasco sottolineando che una vaccinazione dopo l’estate “sarà una vaccinazione raccomandata, nelle stesse modalità del vaccino antinfluenzale”. I fragili che l’hanno già fatta “in autunno faranno un richiamo perché dopo quattro mesi stiamo vedendo che si verifica un calo della protezione”, conclude.
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