Sono 2.734 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 17.951 tamponi processati in Sicilia secondo il bollettino di ieri. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 3.675. Il tasso di positività scende al 15,2%, il giorno precedente era al 20,2%.
La Sicilia è ancora al quinto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 47.245 con un aumento di 1.290 casi. I guariti sono 2.352 mentre le vittime sono 19 e portano il totale dei decessi a 11.091.
Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 586, 13 in più rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 26, uno in più rispetto al giorno prima.
A livello provinciale si registrano a Palermo 957 casi, Catania 892, Messina 579, Siracusa 335, Trapani 229, Ragusa 273, Caltanissetta 127, Agrigento 205, Enna 64.
Sono 47.374 le persone con Covid-19 trattate a domicilio con gli antivirali in pillola Paxlovid (nirmatrelvir-ritonavir) di Pfizer e Lagevrio (molnupiravir) di Merck (Msd in Italia), entrambi indicati per pazienti non gravi ma a maggior rischio di progressione verso forme severe.
In particolare, il numero di trattamenti, avviati, con Paxlovid sono 17.839 e, di questi, 2.210 sono stati ritirati direttamente dal paziente in farmacia, tramite distribuzione per conto (Dpc). Ad aver assunto Lagevrio sono state invece 29.535 persone. E’ quanto emerge dal 12/mo report dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sul monitoraggio degli antivirali per il Covid-19, aggiornati al 7 giugno.
Rispetto all’ultimo rapporto di 3 settimane prima, si evidenzia un +8,14% nei trattamenti avviati con la pillola
Merck/Msd e +16,7% per la pillola Pfizer. Considerando invece solo i dati dell’ultima settimana, per Paxlovid si registrano 437 nuove prescrizioni settimanali, pari a -8,49% rispetto ai 7 giorni precedenti, mentre per Lagevrio ci sono state 590 richieste, ovvero -16,33%.
Con quest’ultimo, che è stato autorizzato con determinazione Aifa pubblicata a fine dicembre 2021, le regioni che vedono il maggior numero di pazienti trattati fino a oggi sono Lazio (4.246), Puglia (3.077) e Toscana (2.421). Per quanto riguarda Paxlovid, autorizzato il 7 febbraio 2022, sono in testa Veneto (2.239), Toscana (2.234) e Lazio (2.080).
Sono stati infine 10.815 (+8,57% rispetto all’ultimo monitoraggio) i pazienti non ospedalizzati per i quali è stato
avviato un trattamento precoce con remdesivir (Veklury, il primo antivirale contro il Sars-Cov-2 a esser stato autorizzato, a ottobre 2020) e 92.760 i trattamenti per pazienti ricoverati in ospedale (+0,97%) con necessità di ossigenoterapia.
Salgono a 63.090 i pazienti che hanno ricevuto anticorpi monoclonali contro il Covid-19 (+2,45% rispetto all’ultimo monitoraggio di 3 settimane fa). Di questi, 61.854 li hanno assunti come terapia (+1,9%), ovvero dopo aver contratto l’infezione, mentre 1.236 (+38,72%) sono stati trattati in profilassi con Evusheld (tixagevimab-cilgavimab), ovvero pre-esposizione nei soggetti ad alto rischio di malattia severa. E’ quanto segnala l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) nel 53/mo report sul monitoraggio delle prescrizioni dei monoclonali in Italia aggiornato all’8 giugno 2022. Questi farmaci, autorizzati in via emergenziale da marzo 2021 sono prescritti in 284 strutture, presenti in tutte le 21 regioni e province autonome. Dall’inizio del monitoraggio, la maggior parte dei pazienti trattati (23.867) ha ricevuto la combinazione casirivimab-imdevimab (+0,23% rispetto all’ultimo monitoraggio di 21 giorni prima), 19.921 ha ricevuto sotrovimab (+5,88%), l’unico ritenuto efficace contro tutte le mutazioni della proteina spike. Le regioni che hanno, complessivamente, prescritto più anticorpi monoclonali come terapia sono Veneto (9.826), Lazio (9.234), Toscana (5.146), Campania (4.907) e Lombardia (4.570). Mentre il maggior numero di prescrizioni come profilassi sono state fatte in Lombardia (290), Lazio (208), Veneto (155), Puglia (89) e Friuli Venezia Giulia (81).