La Sicilia vede scendere i contagi e si prepara a passare in zona bianca uniformandosi al resto del Paese. Via la mascherina all’aperto e le limitazioni a tavola nei ristoranti. Riaprono le discoteche e da lunedì il mondo dello spettacolo torna al riempimento del 100%
Mentre la Sicilia si prepara a passare alla zona bianca, la regione che ha registrato il maggiore incremento giornaliero è il Veneto, con 349 casi, seguita da Campania (328) e Lazio (300) Prosegue così la tendenza positiva rilevata dalla fondazione Gimbe nel monitoraggio relativo al periodo 29 settembre-5 ottobre. “Ormai da 5 settimane consecutive il dato nazionale mostra una discesa dei nuovi casi settimanali, anche se nell’ultima settimana, rispetto alla precedente, 5 regioni registrano un incremento percentuale dei contagi”, osserva il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta.
Il calo progressivo dei casi positivi, segnalato dalla Fondazione Gimbe, è confermato anche dai dati del ministero della Salute. Nelle ultime 24 ore i casi sono diminuiti da 3.235 a 2.938. Sono stati identificati con 297.356 test, fra molecolari e antigenici rapidi, contro i 301.773 del giorno prima e il tasso di positività è variato dall’1,1% allo 0,99%. Scendono anche i ricoveri, che nelle terapie intensive sono 403, 12 in meno in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite; i ricoverati nei reparti ordinari sono 2.824, 48 in meno in 24 ore. Non c’è stato invece un calo nei decessi, che sono stati 41 contro i 39 del giorno prima.
Da cinque settimane i numeri della pandemia continuano a scendere, ma non accade lo stesso per quello dei decessi, che per il presidente del Consiglio Mario Draghi continuano a essere un numero ‘inaccettabile’. La pandemia “è finalmente sotto controllo in molte parti del mondo grazie a campagne di vaccinazione efficaci”, ha detto ancora Draghi alla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dei Paesi del G20, ma anche sui vaccini c’è molto da fare per portarli nei Paesi più poveri. Se i vaccini sono una dimostrazione di come la battaglia contro la pandemia di Covid19 si possa vincere con l’aiuto della scienza, come ha rilevato la presidente del Senato Elisabetta Casellati, è vero che c’è una minoranza che resta da convincere.
Mentre l’azienda farmaceutica Moderna ha annunciato di essere pronta a investire fino a 500 milioni di dollari per costruire uno stabilimento in Africa in grado di produrre mezzo miliardo di dosi di vaccini a mRNA l’anno, compreso quello anti Covid19, il mondo industrializzato getta le basi per vaccinare i bambini. L’azienda farmaceutica Pfizer ha infatti chiesto all’ente regolatorio sui farmaci degli Stati Uniti, la Food and Drug Administration (Fda) l’autorizzazione all’uso del vaccino nei bambini da 5 a 11 anni.
Dati positivi e campagna di vaccinazione stanno avendo i loro effetti anche sulla scuola. Si va infatti “verso un contenimento delle quarantene in particolare per chi è vaccinato”, ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi; per il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, il governo sarebbe orientato alla quarantena solo per i contatti stretti di chi è risultato positivo al virus SarsCoV2.
L’analisi del fisico teorico Enzo Marinari, dell’Università Sapienza di Roma, indica però che la curva dei contagi sta rallentando la sua discesa, in una situazione generale ancora indefinita e che richiede attenzione perché “la curva, calando più lentamente, potrebbe andare in saturazione”.