Sono 8631 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 55.622 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 7.218. Il tasso di positività scende al 15,5% al ieri era al 19,2%.
L’isola è al sesto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 254.657 con un aumento di 4.000 casi. I guariti sono 4.936 mentre le vittime sono 49 e portano il totale dei decessi a 8.622.
Sul fronte ospedaliero sono 1.612 ricoverati, con 8 casi in meno rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 148, con 8 casi in più rispetto a ieri.
Sul fronte del contagio nelle singole province Palermo con 1.979 casi, Catania 1.580, Messina 1.346, Siracusa 1.120, Trapani 604, Ragusa 903, Caltanissetta 615, Agrigento 608, Enna, 230.
Tasso di positività al Covid19 stabile in Sicilia secondo i dati dell’Agenas. Sull’isola resta stabile al 39%. Resta al 30%, in Italia, la percentuale di posti occupati da pazienti Covid19 nei reparti di area non critica ma, in 24 ore, cresce in 6 regioni: Calabria (38%), Marche (+3% arriva a 34%), Molise (22%), PA Trento (30%), Sardegna (24%), Val d’Aosta (al 40%). Cala, invece, in Basilicata (25%), Friuli Venezia Giulia (39%), Lazio (32%) e PA Bolzano (24%).
Il tasso è stabile in Abruzzo (32%), Campania(31%), Emilia Romagna (30%), Liguria (40%), Lombardia (29%), Piemonte(31%), Puglia (25%), Sicilia (39%), Toscana (27%), Umbria (32%), Veneto (25%). Questi i dati del monitoraggio Agenas aggiornati al primo febbraio.
Scendono i casi e gli ingressi nelle unità di terapia intensiva, scende anche la curva dei decessi, che ha superato il picco, e ci sono inoltre segni iniziali di decrescita della percentuale dei positivi ai test molecolari: lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale “Passato il picco del 6 gennaio e il successivo modesto aumento, da tre giorni la percentuale dei positivi ai test molecolari mostra iniziali segni di diminuzione, con un valore medio attuale del 20% circa”, osserva l’esperto. “L’incidenza dei positivi totali continua a scendere – aggiunge – e i dati della settimana scorsa hanno rivelato che il picco è stato raggiunto il 14 gennaio, in accordo col periodo già previsto, ma in disaccordo con le previsioni fatte in ambito medico, che si aspettavano il picco a fine gennaio”. Prosegue intanto la discesa della curva degli ingressi giornalieri in terapia intensiva, dopo il picco raggiunto l’11 gennaio, e “l’analisi delle differenze settimanali della curva dei decessi conferma la previsione che il picco sarebbe stato raggiunto la settimana scorsa. Con ì dati aggiornati a ieri, il picco è localizzato al 26 gennaio, e con quelli dei prossimi giorni – conclude Sebastiani – sarà possibile una localizzazione più precisa. La settimana scorsa ci sono stati in media 375 decessi al giorno”.