Sono 4.803 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 29.792 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 5.335. Il tasso di positività scende al 16% ieri era al 17,2%.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
L’isola è al terzo posto per contagi. Gli attuali positivi sono 228.192 con un incremento di 3.870 casi. I guariti sono 2.118 mentre le vittime sono 9 portano il totale dei decessi a 9.737.
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero sono 895 ricoverati con un caso in meno rispetto a ieri, in terapia intensiva sono 66, due casi in meno rispetto a ieri.
La situazione nelle singole province
Questi i dati del contagio nelle singole province Palermo con 1.581 casi, Catania 671, Messina 1.321, Siracusa 374, Trapani 565, Ragusa 542, Caltanissetta 265, Agrigento 605, Enna 73.
Covid +30% casi a settimana, probabili più ricoveri
“In Italia siamo già ad un livello di incremento dei casi di Covid pari al +30% alla settimana ed è probabile che nei prossimi giorni vedremo anche un aumento dei ricoveri ospedalieri: è una situazione di nuovo peggioramento dell’andamento della pandemia che si risconta anche in altri Paesi Ue, dove in alcune realtà il rialzo dei casi si è verificato prima poiché prima si è passati ad un allentamento delle misure restrittive”. Lo spiega all’ANSA Cesare Cislaghi, già presidente della Società italiana di epidemiologia.
Al momento, sottolinea Cislaghi, “non c’è ancora un aumento di occupazione dei posti letto ospedalieri nel nostro Paese, ma questo perché le persone in dimissione oggi sono quelle che sono state ricoverate circa 20 giorni fa. Dunque non si vede ancora l’effetto dell’aumento dei casi sulla occupazione dei posti letto non tanto perché il virus sia meno pericoloso quanto per il fatto che le dimissioni sono maggiori rispetto alle entrate in ospedale perché relative a ricoveri di 20 giorni fa quando c’erano più contagi”.
Ma se si guarda alle ammissioni ospedaliere in terapia intensiva, avverte l’esperto, “si vede che ora hanno una leggera crescita. Quindi, c’è semplicemente una riduzione dell’occupazione dei posti letto perché si dimettono i pazienti di 20 giorni fa ed i nuovi ammessi sono di meno, ma fra qualche giorno probabilmente le ammissioni in entrata saranno più delle dimissioni e allora si vedrà un aumento dell’occupazione degli ospedali”.
Peggioramento anche in altri Paesi Ue, pesa allentamento misure
Va sottolineato anche, rileva, che la situazione “sta peggiorando pure in altri Paesi europei: noi forse abbiamo iniziato ad allentare le restrizioni leggermente dopo rispetto ad altri Paesi, si pensi ad esempio alla Gran Bretagna, ed ecco perché in alcuni di questi la risalita degli indici pandemici è avvenuta prima che da noi, ma l’Italia sta seguendo”. Dunque, afferma Cislaghi, “sicuramente il problema è generale e non solo italiano”.
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