Sono 3.764 i nuovi casi di Covid19 Siciliani registrati a fronte di 26.773 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 5.692. Il tasso di positività scende al 14% mentre ieri era al 16%.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
L’isola è oggi all’ottavo posto per contagi. Gli attuali positivi sono 142.425 con un decremento di 5.882 casi. I guariti sono 10.177 mentre le vittime sono 27 portano il totale dei decessi a 10.309.
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 1.003, 34 in meno rispetto a ieri, in terapia intensiva sono 59, 1 in meno rispetto a ieri.
La situazione nelle singole province
A livello provinciale si registrano a Palermo 935 casi, Catania 784, Messina 792, Siracusa 434, Trapani 411, Ragusa 237, Caltanissetta 199, Agrigento 390, Enna 140.
Iss, grazie a vaccini evitati 8mln casi Covid e 150.000 morti
La campagna vaccinale contro il COVID-19 in Italia ha permesso di evitare circa 8 milioni di casi, oltre 500.000 ospedalizzazioni, oltre 55.000 ricoveri in terapia intensiva e circa 150.000 decessi. La stima, che si riferisce al periodo tra il 27 dicembre 2020, data di inizio della campagna vaccinale, e il 31 gennaio 2022, è riportata nel rapporto ‘Infezioni da SARS-CoV-2, ricoveri e decessi associati a COVID-19 direttamente evitati dalla vaccinazione’ appena pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità.
Iss, a gennaio con Omicron evitati 74mila morti con vaccini
Solo nel mese di gennaio 2022, caratterizzato dalla predominanza della variante Omicron, altamente diffusiva, in cui sono state osservate un totale di 4.3 milioni di diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, la vaccinazione ha permesso di evitare un totale di 5.2 milioni di casi di infezione (range 4.3 mln-6,4 mln), 228mila ospedalizzazioni (161mila-384mila), 19mila ricoveri in terapia intensiva (13mila-31mila) e 74mila decessi (48mila-130mila). Emerge dal rapporto ‘Infezioni da SARS-CoV-2, ricoveri e decessi associati a COVID-19 direttamente evitati dalla vaccinazione’ pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità.
Brusaferro, 9 italiani su 10 vaccinati, invertite curve
“I tassi di copertura del nostro Paese sono tra i più elevati dei pasi occidentali e questi ha consentito di modificare le curve dei decessi e anche dei ricoveri. Nove italiani su 10 hanno aderito alla vaccinazione. Oggi abbiamo dei sistemi ancora più sofisticati per affrontare la pandemia come il monitoraggio dei dati, il sequenziamento ed il monitoraggio delle acque reflue: questo insieme di misure sono gli strumenti che ci possono consentire di affrontare i prossimi mesi della pandemia”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, all’evento ‘Sanità Pubblica e Privata: Come Ripartire’, organizzato da RCS Academy, Corriere della Sera.
Agenas, occupazione intensive e reparti stabili al 5% e 16%
E’ stabile al 16%, nelle ultime 24 ore, l’occupazione dei reparti di ‘area non critica’ da parte di pazienti Covid in Italia (esattamente un anno fa era al 41%) e supera la soglia del 20% in 7 regioni o province autonome: Umbria (41%), Calabria (32%), Sicilia (26%), Basilicata (25%), Abruzzo (23%), Puglia (22%) e Sardegna (21%). E’ stabile anche l’occupazione delle terapie intensive al 5% (un anno fa segnava il 39%) e solo la Sardegna (al 12%) supera la soglia di allerta del 10%. Questi i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 12 aprile 2022. Nel dettaglio, a livello giornaliero, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area ‘non critica’ da parte di pazienti con Covid-19 cresce in 4 regioni: Liguria (al 17%), Pa di Bolzano (10%), Valle d’Aosta (11%) e Veneto (11%). Cala in 6: Basilicata (al 25%), Calabria (32%), Emilia Romagna (14%), Lazio (18%), Sicilia (26%), Umbria (41%). E’ stabile nelle restanti 11 regioni o province autonome: Abruzzo (23%), Campania (17%), Friuli Venezia Giulia (12%), Lombardia (11%), Marche (20%), Molise (17%), Pa Trento (11%) Piemonte (10%), Puglia (22%), Sardegna (21%) e Toscana (16%). Sempre a livello giornaliero, l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cresce in 6 regioni o province autonome: Basilicata (3%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (8%), Pa Trento (4%), Piemonte (4%), Umbria (9%). Cala in altrettante 6: nella Pa Bolzano (2%), Puglia (7%), Sardegna (12%), Sicilia (7%), Valle d’Aosta (3%) e Veneto (2%). Mentre è stabile nelle restanti 9: Abruzzo (al 6%), Calabria (9%), Campania (6%), Emilia Romagna (4%), Liguria (5%), Lombardia (2%), Marche (4%), Molise (8%), Toscana (7%).
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