Non ci sarà la nuova ondata di rientri temuta dal 4 maggio in poi,. O almeno non ci sarà una ondata incontrollata, Il Ministero dei Trasporti ha risposto alle preoccupazioni avanzate dal Presidente della Regione Nello Musumeci dopo gli allarmi sulla valanga di prenotazioni di biglietti dei treni da Milano in direzione Sud. Sicilia e sardegna resteranno chiuse ancora per due settimane, almeno fino al 17 maggio. Ci saranno, comunque, nuovi rientri con i voli e con gli altri mezzi di trasporto ma saranno più semplici da controllare.
In questo clima è diverso lo spirito con il quale si guarda l’andamento dei dati del contagio in Sicilia che mostra, come sempre, un sistema di contenimento efficace ed una contrazione continua anche se non proprio rapida.
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (giovedì 30 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 79.669 (+4.309 rispetto a ieri), su 74.541 persone: di queste sono risultate positive 3.166 (+26), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.157 (+12), 774 sono guarite (+11) e 235 decedute (+3).
Degli attuali 2.157 positivi, 441 pazienti (-8) sono ricoverati – di cui 33 in terapia intensiva (-1) – mentre 1.716 (+20) sono in isolamento domiciliare
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 69 (0 ricoverati, 65 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 126 (16, 22, 11); Catania, 665 (97, 225, 83); Enna, 294 (120, 89, 28); Messina, 370 (83, 119, 49); Palermo, 373 (68, 92, 28); Ragusa, 56 (7, 29, 6); Siracusa, 112 (46, 91, 24); Trapani, 92 (4, 42, 5).
Contagio a parte l’attenzione continua a spostarsi sempre di più su una riapertura lenta e che appare molto lontana. E’ la crisi a preoccupare molti anche se la pausa del virus continua ad essere prioritaria rispetto alla fame che obbliga alla riapertura. Ma gli allarmi si susseguono e sono tanti. Si va dalle agenzie di viaggio dimenticate da tutti i provvedimenti ai ristoranti che domani nel giorno della festa del lavoro faranno uno sciopero al contrario preparando pasti per i bisognosi.
Nel frattempo anche i comuni chiedono aiuto. Lo fanno quelli siciliani in zona rossa per i quali le risorse ormai sono finite ma anche quelli che sono fuori dalla zona rossa e non possono incassare le tasse perchè la produzione è ferma ovunque. Il disastro non è più dietro l’angolo: è già arrivato