Sono 250 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore nell’isola a fronte di 10.068 tamponi processati in Sicilia. L’incidenza sale al 2,5% ieri era al 1,6%. L’isola è al secondo posto ai contagi giornalieri, al primo c’è la Lombardia con 278 nuovi positivi.
Gli attuali positivi sono 10.748 con una diminuzione di 217 casi. I guariti sono 464 mentre si registrano altre 3 vittime che portano il totale dei decessi a 6.892. Le due vittime sono dei giorni precedenti.
Sul fronte ospedaliero sono adesso 378 i ricoverati, 12 in meno rispetto a ieri mentre in terapia intensiva sono 43, uno in più rispetto a ieri.
Sul fronte del contagio nelle singole province Palermo con 22 casi, Catania 86, Messina 64, Siracusa 35, Ragusa 14, Trapani 0, Caltanissetta 8, Agrigento 19, Enna 2.
Sono 43.229.551 le persone che in Italia hanno completato il ciclo vaccinale, ovvero l’80,04% della popolazione over 12 in base al dato delle ore 6 e 12 minuti di oggi domenica 10 ottobre: è stato dunque appena raggiunto, già ieri sera, il target stabilito mesi fa dal Governo in accordo con il Commissario per l’Emergenza Francesco Figliuolo, in merito al Piano per la vaccinazione anti Covid19.
Quasi una beffa la somministrazione della dose che permette di superare quel target è avvenuta proprio durante gli scontri a Roma e l’assalto alla sede della Cgil
Nell’isola sono 6 milioni 462mila 543 le dosi somministrate. La copertura ha superato il 93% degli over 80 e il 90% dei settantenni. Anche nelle fasce 60-69 e 50-59 c’è una risposta che migliora con rispettivamente l’86,81% e l’81,31%. Scendendo con l’età, però, la situazione cambia, 75,47% i quarantenni vaccinati, 72,85% i trentenni, 77.,60% i ventenni e solo il 62,82% fra 12 e 19 anni. Tutti dati riferiti alla doppia dose somministrata. restano sacche importanti di resistenza nel Catanese e nel Siracusano che sono considerati territori a rischio e in alcuni paesi del Messinese
La maggior parte dei casi Covid19 notificati negli ultimi 30 giorni in Italia sono stati diagnosticati in persone non vaccinate mentre si osserva una forte riduzione del rischio di infezione da virus Sars-Cov-2 nelle persone completamente vaccinate rispetto a quelle non vaccinate (78% per la diagnosi, 93% per l’ospedalizzazione, 95% per i ricoveri in terapia intensiva e per i decessi). Ma il dato di rilievo sull’efficacia dei vaccini si conferma quello nella fascia degli over 80 dove il tasso di ricovero negli ultimi 30 giorni è di 8 volte più alto tra i non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo (222,5 contro 26,8 ricoveri per 100.000 abitanti) e quello di decesso di 13 volte più alto (129,5 contro 9,8).
Questo quanto contenuto nel nuovo Documento esteso dell’Istituto superiore di Sanità pubblicato su Epicentro che analizza in maniera dettagliata i dati del monitoraggio settimanale. In particolare, per l’impatto dei vaccini anti-Covid sulla popolazione, negli ultimi 30 giorni, si rileva come il 23,0% delle diagnosi di Sars-Cov-2, il 33,4% delle ospedalizzazioni, il 39% dei ricoveri in terapia intensiva e il 44,3% dei decessi negli over 80 siano avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Si evidenzia che, nel momento in cui le vaccinazioni nella popolazione raggiungono alti livelli di copertura, si verifica il cosiddetto effetto paradosso per cui il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile tra vaccinati e non vaccinati, per via della progressiva diminuzione nel numero di questi ultimi.
Per quanto riguarda invece l’andamento dei contagi nella fascia più giovane, sebbene il dato non sia consolidato, nelle ultime due settimane più del 60% dei casi diagnosticati nella fascia di età 0-19 anni si è osservata nei soggetti sotto i 12 anni. Nelle ultime cinque settimane inoltre si è osservata una decrescita del tasso di ricovero nei bambini con età sotto i 3 anni a fronte di una diminuzione dell’incidenza. Tra i sanitari, infine, a partire dalla seconda metà di agosto, il numero di casi diagnosticati nella popolazione è in forte diminuzione, mentre il numero di casi settimanali notificati fra gli operatori sanitari rimane relativamente stabile (336 contro 374 della settimana precedente) ed è ora pari al 2,8% del totale dei casi nella popolazione.