Sono 201 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 9.999 tamponi processati nell’isola. L’incidenza ora risale ancora fino al 2,1% ma l’isola scende, oggi, al terzo posto per nuovo contagio giornaliero in Italia
Sul fronte dei positivi totali il numero degli infetti in Sicilia risale a 3509 facendo segnare 52 casi in più nonostante i 148 guariti delle ultime ore. Si registra una nuova vittima che porta il totale resta di 5988.
Sul fronte ospedaliero restano 148 i ricoverati così come 20 in terapia intensiva. Un dato identico a quello di ieri
Sul fronte del contagio nelle singole province in testa c’è Caltanissetta con 77 casi, seguita da Ragusa con 34, Trapani 24, Palermo 17, Catania 14, Siracusa 12, Agrigento 10, Enna 8, Messina 5.
Intanto è polemica sull’ultima ordinanza del Presidente della Regione Nello Musumeci in materia di Covid19 e vaccini. Il provvedimento, in vigore da ieri 8 luglio, dispone una ricognizione del personale non ancora vaccinato e ipotizza trasferimenti a servizi interni e divieto di contatto con il pubblico per chi non lo fosse e non intendesse vaccinarsi.
Le aziende sanitarie provinciali eseguiranno una ricognizione completa e aggiornata di tutti i dipendenti pubblici, del personale preposto ai servizi di pubblica utilità e ai servizi essenziali, degli autotrasportatori, del personale delle imprese della filiera agro alimentare e sanitaria, degli equipaggi dei mezzi di trasporto per censire chi non è ancora stato sottoposto a vaccinazione e invitarlo formalmente a provvedere – dispone l’ordinanza. In caso di indisponibilità o di rifiuto, il datore di lavoro dovrà, nei modi e termini previsti dai contratti collettivi, riassegnare il dipendente ad altro ruolo, che non implichi il contatto diretto con l’utenza.
Ma Contro l’ordinanza si scaglia la Cgil che addita la scelta come “Provvedimento di dubbia validità giuridica… destinato non ad accelerare le vaccinazioni ma a produrre ulteriori intoppi e scetticismo”.
“Le vaccinazioni, quanto mai necessarie per contrastare l’epidemia, – aggiungono i segretari della Cgil e
della Fp siciliane, Alfio Mannino e Gaetano Agliozzo- si accelerano creando attorno a esse consenso. Una gestione della crisi sanitaria che ha visto molti intoppi non potrà certo essere rimessa in carreggiata da discutibili atti di imperio, destinati a fallire. Questo non è accettabile”.
Ma non ci sono solo i pronunciamenti della Cgil. Come aveva già fatto in occasione di provvedimenti nazionali è il garante della Privacy ad aprire una istruttoria contro la Regione. “L’ordinanza di un presidente regionale o provinciale – attacca l’autorità guidata da Pasquale Stanzione – non rappresenta valida base giuridica per introdurre limitazioni a diritti e libertà individuali che implichino il trattamento di dati personali, che ricade nelle materie assoggettate a riserva di legge statale”.
Entro sette giorni la Regione dovrà rispondere alle contestazioni del garante