Sono 1.606 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 12.699 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 3.339. Il tasso di positività sale al 12,6% ieri era al 10,2%.
L’isola è al secondo posto per contagi. Gli attuali positivi sono 228.246 con un incremento di 2.499 casi. I guariti sono 4.371 mentre le vittime sono 36 e portano il totale dei decessi a 9.465.
Sul fronte ospedaliero sono 1.116 ricoverati, con 5 casi in meno rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 67, con sei casi in meno rispetto a ieri.
Questi i dati del contagio nelle singole province Palermo con 356. casi, Catania 247, Messina 601, Siracusa 144, Trapani 213, Ragusa 117, Caltanissetta 85, Agrigento 126, Enna 19.
L’incidenza dei casi positivi al virus SarsCoV2 è in una fase di stasi in 16 province, inoltre i valori più bassi si osservano soprattutto nelle regioni settentrionali, si rileva un “forte aumento” nella provincia di Cosenza, con un incremento settimanale del 90%: lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
Le province nelle quali l’epidemia è in fase di stasi sono Catanzaro, Rieti, Genova, La Spezia, Cremona, Sondrio, Varese, Verbano Cusio Ossola, Agrigento, Enna, Messina, Palermo, Trapani, Arezzo, Massa Carrara, Siena. Dopo il recente rilevante aumento nelle province sarde, eccetto Nuoro, a cui sta seguendo una diminuzione, negli ultimi tre giorni un aumento analogo si sta verificando anche a Cosenza. Sebastiani rileva inoltre che tra le ultime 20 province per incidenza, 8 sono lombarde, 5 piemontesi, Aosta, tre dell’Emilia Romagna, una della Toscana, mentre solo due sono al Sud, entrambe in Calabria.
Oltre mille: Oristano (1.166), Reggio Calabria (1.022);
Da 500 a mille: Messina (903), Siracusa (879), Lecce (858), Fermo (835), Vibo Valentia (801), Teramo (796), Rieti (765), Ragusa (727), Bolzano (723), Ascoli Piceno (700), Enna (677), Macerata (674), Matera (669), Palermo (666), L’Aquila (645), Siena (644), Arezzo e Agrigento (639), Ancona (632), Crotone (627), Foggia (626), Caltanissetta (621), Venezia (616), Lucca (612), Potenza (607), Grosseto (605), Campobasso (595), Padova (594),Chieti (591), Latina (590), Terni (582), Perugia (578), Sud Sardegna (577), Roma (576), Trapani (565), Livorno (561), Frosinone e Pescara (557), Cagliari (525), Rovigo (523), Brindisi (520), Caserta (518), Sassari e Vicenza (516), Catania (514), Salerno (512), Belluno (511), Bari (510), Massa Carrara (509), Genova e Taranto (508), Verona (504);
Meno di 500: Viterbo (498), La Spezia (494), Isernia (488), Benevento (480), Treviso (475), Barletta-Andria-Trani (466), Ravenna (447), Trieste e Avellino (441), Pesaro-Urbino e Ferrara (434), Rimini e Savona (430), Pistoia (427), Napoli (425), Pisa (424), Bologna (423), Mantova (417), Trento (408), Verbano-Cusio-Ossola (398), Cremona (388), Pordenone (385), Forlì-Cesena (382), Reggio Emilia (373), Imperia (369), Firenze (367), Alessandria (364), Gorizia (363), Torino e Udine (351), Varese (341), Pavia (325), Nuoro (324), Asti e Brescia (317), Biella (315), Parma ( 313), Modena (312), Milano (308), Monza e della Brianza (307), Prato (304), Como (299), Sondrio (291), Vercelli (275), Catanzaro e Lodi (272), Lecco (239), Novara (233), Piacenza (221), Cuneo (212), Cosenza (209), Bergamo (203), Aosta (182).
Da domani, 1 marzo, sarà più facile viaggiare: entra infatti in vigore l’ordinanza del ministero della Salute che prevede lo stop alla quarantena dai Paesi extra Ue. L’ordinanza del ministro Roberto Speranza prevede infatti, a partire dal primo marzo, per gli arrivi da tutti i Paesi extra europei le stesse regole già vigenti per i Paesi europei. Per l’ingresso sul territorio nazionale sarà dunque sufficiente una delle condizioni del green pass base: certificato di vaccinazione, certificato di guarigione o test negativo. Solo in caso di mancata presentazione di una di queste certificazioni si applica la misura della quarantena presso l’indirizzo indicato nel digital Passenger Locator Form, per un periodo di 5 giorni, con l’obbligo di sottoporsi a un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone, alla fine di questo periodo. Le certificazioni possono essere esibite in formato digitale o cartaceo. I bambini di età inferiore a sei anni sono esentati dall’effettuazione del test molecolare o antigenico.
Gli spostamenti da e per la Repubblica di San Marino e lo Stato della Città del Vaticano non sono soggetti a limitazioni né a obblighi di dichiarazione. Il provvedimento prevede inoltre alcune deroghe, se non insorgano sintomi da Covid-19, e fermo restando l’obbligo di presentazione del digital Passenger Locator Form, ad esempio per l’equipaggio dei mezzi di trasporto, il personale viaggiante; i lavoratori transfrontalieri in ingresso e in uscita dal territorio nazionale per comprovati motivi di lavoro e per il conseguente rientro nella propria residenza, abitazione o dimora; gli alunni e gli studenti per la frequenza di un corso di studi in uno Stato diverso da quello di residenza, abitazione o dimora, nel quale ritornano ogni giorno o almeno una volta la settimana.
In Italia è ferma all’8% l’occupazione delle terapie intensive da parte dei pazienti Covid e, a superare la soglia di allerta del 10%, sono Marche (all’11%), Sardegna (12%) e Lazio (al 13%).
Mentre resta al 17% l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area non critica e tutte le regioni o province autonome superano la soglia di allerta del 15%, tranne Emilia Romagna, Lombardia, Molise, Pa Trento, Pa Trento, Piemonte e Veneto. Questi i dati del monitoraggio Agenas, relativi al 27 febbraio e pubblicati oggi.
Nel dettaglio, rispetto al giorno precedente (26 febbraio), la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19 cresce in Friuli Venezia Giulia (al 9%), Marche (11%) e Sardegna (12%), mentre cala in 7 regioni: Basilicata (1%), Calabria (9%), Emilia Romagna (8%), Lazio (13%), Liguria (9%), Puglia (7%), Umbria (7%). Il tasso di occupazione delle intensive è, invece, stabile in 11 regioni e province autonome: Abruzzo (all’7%), Campania (6%), Lombardia (5%), Molise (8%), Pa Bolzano (3%), Pa Trento (7%), Piemonte (6%), Sicilia (9%), Toscana (10%),Valle d’Aosta (9%) e Veneto (5%).
Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto nei reparti di area medica (o ‘non critica’) da parte di pazienti con Covid-19, secondo il monitoraggio quotidiano dell’Agenzia Nazionale dei servizi sanitari regionali (Agenas), a livello giornaliero, la percentuale e scende in 11 regioni: Basilicata (27%), Campania (17%), Emilia Romagna (15%), Friuli Venezia Giulia (16%), Lazio (22%), Lombardia (10%), Marche (20%), Pa Trento (10%), Toscana (16%), Valle d’Aosta (19%), Veneto (10%). Il tasso è stabile, infine, in Abruzzo (al 28%), Calabria (25%), Liguria (19%), Molise (13%), Pa di Bolzano (14%), Piemonte (14%),Puglia (21%), Sardegna (21%), Sicilia (28%), Umbria (22%),