Un aiuto alle scuole paritarie che hanno visto le proprie entrate ridursi a causa dell’emergenza sanitaria da covid19, da una parte per l’aumento dei costi gestione, dall’altra per la riduzione degli iscritti in questi due anni di pandemia. Si tratta dell’avviso 5/2021 dell’assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale, che mette a disposizione delle scuole 4 milioni di euro. Le risorse per la copertura finanziaria dell’avviso vengono dal piano regionale dei servizi formativi 2016-2020, che fa parte degli interventi di riprogrammazione del Poc Sicilia 2014-2020.
La base normativa
L’avviso prende corpo dall’articolo 5 della legge regionale 12 maggio 2020 n.9, secondo il quale “alle scuole paritarie della Sicilia del sistema nazionale di istruzione di cui alla legge 10 marzo 2000, n. 62 e successive modifiche ed integrazioni, di ogni ordine e grado, che abbiano subito maggiori costi e dimostrino la riduzione di quota parte delle rette di frequenza corrisposte dalle famiglie degli studenti iscritti, è riconosciuto un contributo forfettario per classe in ragione delle minori entrate e dei maggiori costi”. Il contenuto e obiettivo dell’avviso è stato poi spiegato e corretto dalla direttiva dell’assessore per l’istruzione e per la formazione professionale secondo la quale “si dovrà tenere conto esclusivamente del tenore letterario della norma e, pertanto, il contributo da erogare deve essere calcolato a seguito di documentato minore introito delle rette scolastiche a seguito di emergenza sanitaria Covid-19, sempre al netto di altri contributi pubblici ricevuti per le medesime finalità”.
Come sarà determinato il contributo
Il contributo sarà determinato, quindi, sulla base delle rette di frequenza, come da contratto di iscrizione alla scuola dell’infanzia paritario (alunni che hanno compiuto 3 anni di età entro il 30/04/2020) con esclusione, pertanto, dell’asilo nido e della sezione primavera. Le scuole potranno presentare le istanze entro il 31 marzo prossimo. La scuola paritaria è disciplinata dalla legge 62 del 10 marzo 2000, una normativa che ha ridotto le scuole non statali riconosciute ad appena due tipologie: le scuole paritarie e le scuole non paritarie. Le scuole paritarie fanno parte del sistema nazionale di istruzione, infatti sono equiparate alle scuole statali e questi istituti svolgono una funzione di servizio pubblico. La frequenza del percorso di studi garantisce l’assolvimento dell’obbligo scolastico, inoltre consente di usufruire dei stessi doveri e diritti degli studenti delle scuole pubbliche. Allo stesso tempo il titolo di studio di una scuola paritaria è riconosciuto, poiché si svolge nelle medesime modalità rispetto agli esami di Stato.
I parametri dei contributi concessi
Per la frequenza delle scuole paritarie sono previsti bonus che possono essere richiesti dai genitori di tutti i bambini che frequentano la scuola. Ogni anno, con un decreto del ministro della Pubblica istruzione, vengono stabiliti i criteri e i parametri per l’assegnazione dei contributi alle scuole paritarie e, in via prioritaria, a quelle che svolgono il servizio scolastico senza fini di lucro e non legate ad società aventi fini di lucro o da queste controllate. Dall’altra parte, è possibile accedere anche ai bonus per le famiglie: è possibile, quindi, ricevere un rimborso di una determinata cifra spesa per la frequenza dei figli di una scuola paritaria alla possibilità di usufruire di una detrazione Irpef al 19% per la frequenza dei propri figli iscritti alle scuole paritarie.
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