Come successo a Messina anche a Palermo e Agrigento è stata sospesa la chiusura delle scuole. Il provvedimento è del Tar di Palermo.
L’ordinanza del Presidente del Tar
Il Presidente del Tar della Sicilia Salvatore Veneziano ha accolto l’istanza cautelare presentata contro le ordinanze numero 2 del 2022 firmata dal Sindaco di Palermo e numero 6 firmata dal Sindaco di Agrigento che dispongono la sospensione dal 13 gennaio 2022 fino al 16 gennaio 2022 delle attività didattiche in presenza.
Nessuno spazio legale per i Comuni
Il Tribunale ha evidenziato che sembrerebbe non esserci spazio per i comuni di disciplinare l’attività scolastica in stato di emergenza sanitaria diversamente rispetto a quanto attualmente stabilito dalla legge statale, alla cui competenza appartiene la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 trattandosi di “profilassi internazionale”.
La zona gialla non permette disposizioni locali
Entrambi i Comuni, del resto, sono attualmente in zona gialla e non sono state adottate altre misure cautelative al di fuori del campo delle attività scolastiche.
Le pronunce del Tribunale amministrativo regionale comportano la sospensione immediata delle ordinanze ed il rientro in presenza nelle scuole. L’udienza per la trattazione collegiale è stata fissata per il 10 febbraio 2022.
Ieri la decisione del Tar su Messina
Le ordinanze dei sindaci che tengono chiuse le scuole sono nulle o comunque inefficaci e su ricorso ordinario i tribunali amministrativi riaprono le scuole e riportano gli alunni in classe in presenza anche in Sicilia.
Il Tar ha disposto la sospensione dell’ordinanza del sindaco Cateno de Luca accogliendo il ricorso del Comitato “Scuola in presenza”. Si tratta non di un giudizio di merito ma di una ordinanza sospensiva.
Il ricorso d’urgenza è stato presentato dagli avvocati Armando Hyerace, Aurelio Rundo Sutera e Massimo Nicola Marchese, Il deposito è avvenuto per via telematica ieri sera subito dopo che la situazione è stata chiara. Il Tribunale amministrativo ha pronunciato la sospensiva nel giro di poche ore
Ordinanze analoghe al resto d’Italia
Già nei giorni scorsi scelte analoghe erano state assunte nel resto d’Italia. Il Tar riapre la scuola in tutta Italia e sospende le ordinanze di chiusura disposte dalle Regioni (in particolare la Campania) e da molti sindaci
Il Tribunale amministrativo accoglieva il ricorso del governo
La scuola resta aperta e in presenza, “perché la Dad provoca disuguaglianze” e invece “le scelte prese stanno pagando”. Dopo lo stop delle feste natalizie, attraversato da appelli, polemiche e scontri a colpi di ordinanze e impugnative, il Governo ribadisce in una conferenza stampa la propria linea, respingendo le critiche sulla decisione sul ritorno di bambini e ragazzi tra i banchi.
Ricorso presentato a Palermo dai genitori
A Palermo a presentare il ricorso sono stati trentina di genitori hanno deciso di impugnare davanti al Tar l’ordinanza numero 2 del sindaco Orlando emanata ieri sera alle 20,20 per disporre la chiusura delle scuole fino a lunedì.
Il ricorso, affidato all’avvocato Fabrizio Dioguardi, ribadisce il valore di ‘rango primario’ delle norme nazionali e le successive disposizioni regionali e sottolinea come il potere del sindaco sia da considerare esistente solo a fronte di emergenze sanitarie territoriali.
I ricorrenti chiedevano, dunque, l’immediata sospensione dell’ordinanza che travalica i poteri del sindaco. Il Tar di Palermo ha dato loro ragione.
Il provvedimento del presidente del Tar Veneziano
Il presidente del Tar di Palermo, nel provvedimento, cita la sentenza della Corte Costituzionale che stabilisce che “la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 19 è di competenza esclusiva dello Stato a titolo di profilassi internazionale” e rilevano “che, a fronte di malattie altamente contagiose in grado di diffondersi a livello globale, ragioni logiche, prima che giuridiche, radicano nell’ordinamento costituzionale l’esigenza di una disciplina unitaria, di carattere nazionale, idonea a preservare l’uguaglianza delle persone nell’esercizio del fondamentale diritto alla salute e a tutelare contemporaneamente l’interesse della collettività”. Il ricorso era stato presentato da un gruppo di cittadini difesi dall’avvocato Fabrizio Dioguardi.
I giudici osservano inoltre che “la riapertura delle scuole dopo le vacanze natalizie è già stata rimandata di tre giorni e che la data di ripresa delle attività scolastiche è stata confermata con nota regionale interassessoriale”; che i Comuni di Palermo e Agrigento sono attualmente in “zona gialla” come tutta la Regione Sicilia (ad eccezione dei comuni oggetto di specifiche ordinanze del presidente della Regione) e non risulta che la segnalazione dell’ASP abbia determinato l’assunzione di ulteriori determinazioni da parte delle autorità sanitarie regionali.
L’ordinanza dei sindaci- scrive il presidente del Tar – “non reca alcuno specifico dato di diffusione della pandemia nella popolazione, scolastica e non, che possa smentire quelli esposti dalla Regione Sicilia nella nota interassessoriale o quelli posti a fondamento della classificazione nazionale del territorio regionale, né reca alcun altro concreto e specifico dato a sostegno oltre a manifestare un generico timore della possibilità di aggravamento della situazione epidemiologica”. Inoltre, fanno notare i giudici “nessuna altra misura cautelativa risulta adottata, al di fuori del campo delle attività scolastiche”. Vista infine l’impossibilità di attendere la trattazione dell’istanza in sede collegiale “senza che nelle more venga compromesso il diritto fondamentale all’istruzione con modalità idonee a garantire la formazione globale dei minori, – concludono – tenuto conto della temporaneità della misura comunque in astratto pure prorogabile, integra i presupposti di estrema gravità e urgenza il Tar accoglie l’istanza cautelare sospende le ordinanze”.
La replica del sindaco Leoluca Orlando
“Non posso che prendere atto della decisione del Tar ricordando che la sospensiva non esonera le autorità sanitarie, regionali e nazionali dal porre in essere ogni accorgimento per la tutela del diritto alla salute così come richiesto dall’Anci Sicilia esprimendo la preoccupazione dei sindaci per l’aggravarsi della pandemia, così come certificato proprio in queste ore dalla dichiarazione di zona arancione, ad oggi, di ben 138 comuni siciliani.
Ho fatto tutto quello che mi era consentito per tutelare la salute della comunità scolastica e di tutti i cittadini facendo ricorso all’unico strumento disponibile previsto dall’ordinamento e cioè un’ordinanza ex art. 50 del Tuel. Stante la sospensiva non posso che fare un forte appello ancora una volta al senso di responsabilità di tutti e rivolgo nuovamente un richiamo alle responsabilità degli organi competenti della sanità nazionale e regionale.
Sarà necessario continuare a vigilare sulle scelte delle autorità competenti e sulle criticità registrate anche nel mondo scolastico. Per tale ragione mi confronterò nelle prossime ore con i colleghi sindaci per valutare le decisioni da assumere alla luce dei nuovi dati relativi all’andamento epidemiologico e anche alla luce delle ultime decisioni del giudice amministrativo”. Lo ha detto il sindaco di Palermo.
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