Governo, Regioni, Province e Comuni si sono confrontati a lungo ieri e tornano a farlo oggi sulle misure allo studio per cercare di arginare la seconda ondata del covid19. Una riunione riservata, sottolinea in serata la Conferenza delle Regioni, che invita a non prendere in considerazione le indiscrezioni trapelate. Si tratta solo di ipotesi, al momento ma in serata scoppia la polemica sulla richiesta di lockdown generale in tutto il Paese avanzata dal governatore della Lombardia Attilio Fontana.
Fontana sa che nell’ipotesi del governo ovvero quella di zone rosse mirate nelle aree dove il virus circola di più, la sua Regione sarebbe la prima ad essere isolata. O quantomeno tre province: Milano, Monza brianza e Varese. E allora torna a chiedere che si fermi tutta l’Italia come fatto a marzo. I governatori sono divisi tra chi auspica misure uniformi a livello nazionale, come oltre Attilio Fontana (Lombardia), Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), e chi invece vorrebbe il proprio territorio esentato dalla chiusura, come Luca Zaia (Veneto).
Il tema sul tavolo sembra essere sempre quello della concorrenza fra Regioni. Fontana non vuole che la produzione si fermi in Lombardia ed altri la soppiantino. La stessa storia che portò ad un probabilmente non necessario lockdown generale a marzo con almeno metà delle Regioni costrette a chiudere senza che ce ne fossero le condizioni
Da Palermo contro l’ipotesi di Fontana tuona il Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè “Sono sicuro che le dichiarazioni del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, non rappresentino la volontà di tutta la Lega (che altrimenti dovrebbe ricominciare a chiamarsi Lega Nord). Qui in Sicilia abbiamo pagato a marzo un prezzo pazzesco per un errore del governo sulla generalizzazione della chiusura. Non siamo intenzionati a pagarlo nuovamente” dice Miccichè al quale fa eco anche il vice capogruppo di Forza Italia al Senato e portavoce azzurra in Sicilia Gabriella Giammanco “Siamo contrari al lockdown nazionale invocato dal Presidente della Regione Lombardia Fontana, servono chiusure selettive. Non ci sono altre strade”.
Ma se lockdown non sarà sono tante le ipotesi in campo. Ecco quali:
Scuola, didattica a distanza anche alle medie
Il governo valuta la didattica a distanza (dad) estesa anche alla terza media, i governatori non sarebbero contrari, Michele Emiliano in testa. “Dobbiamo salvaguardare le scuole, soprattutto le elementari e medie – dice il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, segretario del Pd -. ma credo che fare la dad per un mese può salvare l’anno scolastico”. Per il ministro Francesco Boccia “non si deve prendere una decisione univoca, ma deve dipendere dal grado di Rt (indice di contagiosità, ndr) in ogni regione”.
Coprifuoco alle 18
Sarebbe questa la vera novità emersa dal vertice con gli Enti locali: tutti a casa per quell’ora in tutta Italia, tranne motivi di lavoro o di salute o di estrema necessità. La misura sarebbe sostenuta dal governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, che parla di “stop alla circolazione dopo un certo orario”. Per Bonaccini sarebbe il modo per evitareil lockdown ma comunque le misure dovrebbero semre essere nazionali e mai locali
Isolamento degli anziani
L’espressione “lockdown generazionale” è stata coniata di recente e indica l’idea di confinare gli anziani per metterli al riparo dal contagio. Secondo l’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi), che ha condotto una ricerca specifica, permetterebbe di salvare migliaia di vite, vista l’altissima mortalità tra gli ultra ottantenni. Il governatore ligure Giovanni Toti – nella bufera per un tweet infelice – propone di tenere a casa gli over 75, appoggiato dai colleghi della Lombardia e del Piemonte.
Chiusura ‘frontiere’ regionali
Il governo lo sta valutando e i sindaci non sono contrari. “Il governo è al fianco delle Regioni per eventuali ulteriori restrizioni condivise”, ha detto il ministro Boccia, secondo il quale “ogni presidente di regione può intervenire in base alle esigenze e criticità del proprio territorio”.
Potenziamento delle cure domiciliari per sgravare gli ospedali
L’idea parte dalla Sicilia e potrebbe essere sposata da altri. Collegata alla riduzione della mobilità, è stata esplicitata come richiesta dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che ha auspicato “l’adozione di piani terapeutici/farmacologici, limitando la pressione sugli ospedali”.
Chiusura centri commerciali nei week end
E’ una proposta dei Comuni per bocca del presidente dell’Anci Antonio Decaro, sindaco di Bari. L’obiettivo è evitare gli assembramenti che si creano nei centri.
Stop a sportelli scommesse, lotto e lotterie in Bar e Tabacchi
Sempre da una proposta di Decaro, considera che in questi esercizi si sposta il flusso di chi trova chiuse le sale scommesse, creando mini-assembramenti potenzialmente favorevoli al contagio.
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