Salgono a 25 i positivi al Covid19 nella Missione Speranza e Carità di Biagio Conte. I risultati dei tamponi confermano che nella struttura è in atto un focolaio. I volontari della struttura che accoglie centinaia di senza fissa dimora hanno lanciato un allarme e una richiesta di aiuto.
“Adesso la Missione sta vivendo una grandissima difficoltà dovuta alla Pandemia e alla progressiva diffusione di un possibile focolaio di Coronavirus – spiegano – Chiediamo ufficialmente e con carità a tutti, soprattutto a chi ha dei compiti di responsabilità sanitaria, politica e istituzionale di aiutare la Missione in tutti i modi possibili. La Missione non ha i mezzi né le forze per organizzare un impegno così importante di messa in quarantena e cura di un numero così elevato di persone.
Chiediamo che possano essere pensate tutte le soluzioni perché oltre alla fase indispensabile della diagnosi attraverso i tamponi si possano prevedere fin da subito le modalità per gestire la seconda fase di questa operazione che, come tutti sappiamo, prevede l’isolamento dei vari soggetti. In Missione non ci sono spazi tali da poter garantire che ognuno possa essere messo in sicurezza con una stanza dedicata e un bagno dedicato per ogni persona. La Missione inoltre non è assolutamente in grado di potere garantire che i soggetti possano rispettare gli obblighi collegati all’isolamento a ad eventuali cure mediche intensive”.
“I poveri sono di tutti – ricordano i volontari -. La Missione non è da intendersi come un ente o una proprietà privata. È una Missione e soprattutto è un servizio che in modo gratuito da anni Fratel Biagio e i suoi collaboratori donano nei confronti dei poveri, degli ultimi, dei disperati e di tante grandi emergenze che vive questa città di Palermo e non solo. Molti uomini vivono smarriti nella totale vulnerabilità, nelle strade, nelle vie, nei marciapiedi dei quartieri della nostra città di Palermo – scrivono.
Queste persone spesso bussano al cancello della Missione, molte volte vengono accompagnati da cittadini e da forze dell’ordine che sensibilmente si mettono a disposizione per aiutare tanti che si ritrovano a dormire per strada al freddo nei marciapiedi, nelle panchine, nelle sale d’aspetto delle stazioni o degli ospedali di questa città. Alla Missione i poveri vengono soccorsi con un pasto quotidiano, con la possibilità di una doccia, di un tetto e un letto e certe volte solo di un materasso per dormire e tutto questo grazie a Dio e alla generosità e agli aiuti di cittadini sensibili che con semplici donazioni di alimenti, di prodotti vari permettono che questo possa realizzarsi giornalmente”.
“Lo abbiamo sempre sostenuto: il Coronavirus ha creato un’emergenza nell’emergenza, soprattutto tra gli ultimi che, proprio per la loro condizione, vanno maggiormente tutelati. Ecco perché stiamo seguendo con grande attenzione quanto sta accadendo nella Missione “Speranza e Carità” di Biagio Conte. Ho chiesto da subito all’Asp di Palermo di attivare ogni iniziativa utile per evitare il propagarsi del contagio fra gli ospiti di queste strutture e, per quanto di competenza, di assicurare ogni sostegno assistenziale”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Come è noto, l’Azienda sanitaria del capoluogo, dopo l’accertamento di alcuni casi positivi, ha già provveduto a effettuare un’azione di contact tracing, sottoponendo a tampone quanti sono entrati in contatto con le persone contagiate.
Per garantire l’osservanza di tutte le misure necessarie di prevenzione, l’Asp ha quindi inviato due gruppi tecnici e quattro squadre Usca, che stazionano H24 in ciascuna delle maggiori comunità della Missione di Biagio Conte con l’obiettivo di sottoporre a tampone rapido circa un migliaio di persone.
Fra le criticità emerse, invece, c’è l’identificazione degli ospiti, per questo motivo è stato chiesto anche il supporto da parte dei Nas. L’ Asp ha infine fatto sapere che per i cittadini positivi asintomatici, riscontrati grazie al conctat tracing effettuato dai sanitari, vengono attivate tutte le procedure di accoglienza presso il Covid Hotel San Paolo di Palermo.