Cade sotto la scure del Consiglio dei Ministri un’altra norma regionale. Si tratta della decima impugnativa solo nel 2021 e porta al 50% le norme approvate dall’Ars che adesso dovranno passare la vaglio della Corte Costituzionale se non cassate o modificate.
Sorprende che a venire cassata sia una norma riguardante gli incentivi Covid19 varata dalla regione per far fronte alle esigenze di una categoria impegnata nella lotta alla pandemia, quella degli ausiliari.
E’ stata infatti impugnata dal Governo nazionale la norma approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana che prevedeva l’erogazione di un contributo straordinario ai lavoratori della Sas, impegnati nei servizi sanitari ausiliari, che hanno prestato e prestano servizio in attività legate al funzionamento dei reparti Covid19 e delle strutture sanitarie.
Ne danno conferma i parlamentari regionali Marianna Caronia e Carmelo Pullara, che della legge che prevede un contributo massimo di 1.000 euro per ciascun lavoratore, approvata a fine luglio erano, stati promotori.
“Dalle informazioni avute dagli uffici regionali – spiegano i due deputati regionali – sembra che secondo il Governo nazionale i ‘bonus’ covid19 possano essere dati solo a quei lavoratori che hanno un contratto collettivo nazionale: una cosa assurda che se confermata dimostrerebbe la mancata conoscenza della situazione siciliana e dell’esistenza di un contratto collettivo regionale applicato anche al personale Sas”.
“Al di là di questo aspetto formale, non si può però non sottolineare l’assurdità del mancato riconoscimento del bonus a centinaia di lavoratori che hanno garantito e tutt’ora garantiscono il funzionamento dei reparti Covid19 – sottolineano i parlamentari – non in astratto ma lavorandovi giornalmente per garantirne pulizia ed efficienza”.
“Siamo certi – concludono Caronia e Pullara – che il Governo regionale resisterà all’impugnativa, mantenendo la validità della legge ed erogando quindi comunque subito il bonus a questi lavoratori”.