La lotta al Covid19 è “una battaglia di diritti e doveri, di civiltà” e lo “Stato è il grande padre di famiglia che deve tutelare la propria comunità” come suoi figli e “sono convinto che in alcuni casi particolati abbia il diritto-dovere di sospendere momentaneamente alcune libertà individuali” se questo “dovesse servire a salvaguardare” la salute collettiva. Lo ha affermato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, partecipando alla nota trasmissione Omnibus su La7, ribadendo la sua posizione in favore delle vaccinazioni e sulle ipotesi di nuove restrizioni per non vaccinati.
Su questa linea, ha sottolineato Musumeci, tutti i governatori “sono d’accordo” anche per recuperare, “dopo molti mesi di campagna di convincimento”, non gli “irriducibili”, ma quelle persone che “sono dubbiose, recalcitranti” perché “può darsi che ulteriori restrizioni possano convincere i refrattari”.
Quella di Musumeci è da sempre una posizione molto netta sul tema dell’emergenza covid. Appena un paio di giorni fa, al vertice organizzato tra tutte le Regioni e il governo nazionale, il presidente siciliano si era spinto oltre ed aveva invocato l’obbligo vaccinale. Una misura, sostenuta anche da Confindustria e dai sindacati dei lavoratori, che al momento però non è al vaglio di palazzo Chigi. In settimana, invece, sarà presa una decisione sull’obbligo della terza dose per i sanitari. Allo studio anche la possibilità di estendere in seguito l’obbligo anche per altre categorie, come quella dei docenti, delle forze di polizia e di tutto il personale front office, cioè a diretto contatto con il pubblico. Intanto, dopo alcune settimane si sono sbloccati gli arrivi: le consegne di vaccini anti-Covid all’Italia hanno superato quota 101 milioni.
Ora la palla passa al governo nazionale che, ascoltate le richieste dei governatori, valuterà se e con quali modalità attuare il provvedimento. Il prossimo consiglio dei Ministri è in programma domani ma prima di allora le Regioni hanno chiesto un nuovo vertice per essere aggiornati sulla situazione. Tra loro, infatti, c’è chi chiede di attivare il super Green pass solo nelle regioni in arancione o rosso, e chi, come il governatore della Calabria Roberto Occhiuto, propone di anticiparlo già da subito, indipendentemente dai colori. L’urgenza dell’intervento è giustificata dalla preoccupazione per la risalita dei contagi che potrebbe condizionare non solo il Natale ormai alle porte ma anche la stagione del turismo invernale.