Il presidente della Regione, Nello Musumeci parla sull’emergenza Covid19 in Sicilia nel corso dell’inaugurazione dei 17 nuovi posti letto di terapia intensiva al Policlinico di Palermo.
Ed è proprio da questa problematica che inizia la sua analisi: “Stiamo cercando di risolvere il problema dei posti in terapia intensiva e quello della carenza dei medici dei rianimatori uno almeno ogni sei posti letto. Quello dei posti letto in terapia intensiva lo stiamo pian piano risolvendo. Abbiamo subito istituto la struttura del commissario, ovunque in Sicilia abbiamo creato nuovi reparti. Adesso Roma deve aiutarci a trovare dei medici specialisti”.
“È davvero un grosso problema. Sapete che da decenni l’Italia soffre di questa carenza e noi abbiamo la necessità di guardare al futuro organizzandoci al meglio. Non sappiamo come si evolverà la vicenda pandemica. Stiamo tenendo tutto sotto controllo finora il sistema ha retto perfettamente, lavoriamo perché decine e decine di cantieri possano migliorare l’offerta sanitaria e l’offerta ospedaliera che sia competitiva tra qualche mese con quella di altre regioni italiane”.
Il governatore poi commenta il numero dei casi nell’isola, sempre piuttosto alti. “Non mi preoccupa – sottolinea – l’aumento di contagi. Mi induce ad occuparmene di più. Guai se ci dovessi preoccupare noi che gestiamo la pandemia. Siamo sempre all’erta, non ci siamo mai rilassati, non abbiamo mai abbassato la guardia. Sapevamo di questa evoluzione nei contagi, ancora non siamo in una zona di criticità, ma certamente se avessimo più vaccinati e più prudenza nella condotta singola e collettiva, noi non avremmo necessità di guardare all’autunno con particolare apprensione”.
“Se farò una nuova ordinanza – aggiunge Musumeci – dipenderà dalla intesa con il governo nazionale. Il Cts ha espresso alcune proposte che noi riteniamo ragionevoli dal punto di vista politico, ma sappiamo anche che a Roma alla conferenza delle Regioni è aperto un appassionato dibattito per definire un nuovo contesto quello che emergerà subito dopo il mese di agosto. Lavoriamo da un lato al territorio dall’altro alla prospettiva peggiore. Sono convinto che con un maggiore senso di responsabilità la prospettiva maggiore potremmo soltanto evitarla e dipenderà da ciascuno di noi. Intanto stiamo dotando la città di Palermo di questi nuovi posti in terapia intensiva di una maggiore forza d’urto nel caso in cui si dovesse tornare indietro in una zona e un’area di particolare criticità”.
“Siamo davanti ad una quarta ondata. Lo dicono tutti i virologi e infettivologi, dipende da come si evolverà il post estate. Sappiamo benissimo che molti focolai divampano anche da cerimonie nuziali, da cerimonie di battesimi, lauree e cresime questo significa che chi dovrà comportarsi in maniera irresponsabile nel futuro accentuerà la corsa verso un colore di particolare disagio. Non se lo possono permettere neanche gli operatori economici che stanno respirando a pieni polmoni. Tutti gli alberghi sono pieni questa è una grande opportunità. Ricordiamo che i primi a pagare sarebbero i nostri operatori se si dovesse tornare alla chiusura o alle misure restrittive”.
“Abbiamo aperto decine di cantieri in Sicilia. A Roma si chiedono come mai abbiamo bisogno di tanti fondi, state pagando tante imprese. Ebbene sì questa tanto contestata Sicilia su alcuni fronti si fa onore e lavoriamo affinché i fronti siano sempre più numerosi”. Continua il presidente della Regione Nello Musumeci.
“Non commento le decisioni della magistratura che merita sempre rispetto”. Lo sottolinea il presidente Nello Musumeci sulla vicenda delle condanne inflitte dal giudice nel processo sulle presunte tangenti nel sistema della Sanità in Sicilia in cui erano coinvolti due vertici dell’Asp di Palermo Antonio Candela e dell’Asp di Trapani Fabio Damiani e cinque imprenditori. “In questo momento – aggiunge – mi sto occupando di altri fronti, la cenere vulcanica nei paesi etnei, la pandemia galoppante, gli incendi che sembrano volere trasformare quest’isola in un inferno quindi non ho tempo per pensare ad altre cose”.
Ed a tal proposito: “Sono tanti i danni alle aziende agricole a causa degli incendi. Il governo sta pensando a proporre un disegno di legge che possa consentire insieme all’intervento della protezione civile nazionale di ristorare seppure parzialmente le aziende che sono state particolarmente colpite. Mi risulta sono soprattutto sulle Madonie anche aziende di allevatori che hanno subito fortissimi danni. È davvero una condizione triste. Noi proporremo al governo di avanzare un disegno di legge per inasprire le pena. Non è possibile che questi criminali debbano procurare tanto danno e debbano cancellare l’identità di centinaia migliaia di ettari di terreno”.