E’ morta la bambina di 11 anni ricoverata all’ospedale Di Cristina di Palermo che si trovava nel reparto di terapia intensiva Covid19 all’ospedale dei Bambini dopo aver contratto la variante Delta del coronavirus. Alle 13 il cuore della piccola, affetta da una malattia metabolica rara, ha smesso di battere, come confermano dalla direzione sanitaria dell’ospedale. Sta meglio invece il neonato di due mesi, anche lui positivo, ricoverato in Terapia intensiva neonatale all’ospedale Cervello.
Turbato il Presidente Musumeci
“Sono vicino, come padre e come presidente, alla famiglia della piccola, che vive il dolore più grande” commenta a caldo il Presidente della Regione Nello Musumeci. “Ogni qualvolta il Covid19 spegne una vita, è una sconfitta per tutti. E non c’è consolazione, da parte nostra, nella consapevolezza di aver fatto tutto quanto nelle nostre possibilità per evitarlo. Solo il buon Dio potrà dare la forza necessaria ai genitori per andare avanti. Oggi è momento di silenzio e di dolore”.
Ricoveri dimezzati rispetto al numero dei contagi
“A parità di casi” c’è circa “il 50% di ospedalizzazioni e terapie intensive in meno rispetto alle precedenti ondate” dice Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus. L’efficacia dei vaccini “è maggiore per evitare ospedalizzazioni e decessi, ma c’è una buona efficacia anche nel prevenire l’infezione: 88% con due dosi – dice – nella seconda e nella terza ondata per ogni mille pazienti positivi avevamo il 5% che veniva ricoverato in ospedale e lo 0,5% che andava in terapia intensiva.
Solo lo 0,27% dei contagiati va in terapia intensiva
La percentuale dei ricoverati si è ridotta dal 5% al 2%, quella di chi va in terapia intensiva si è ridotta dallo 0,5% allo 0,27%. Nelle ondate precedenti, a parità di casi, avremmo avuto il doppio di persone ricoverate e in terapia intensiva”.
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