Sono una ventina i mercatini al momento chiusi: Finale di Pollina, Trabia, Gangi, Caltavuturo, Casteldaccia, Bisacquino, Castellana Sicula, Valledolmo, Termini Imerese. Terrasini, Cinisi, Trappeto, Villabate, Gangi, Monreale, Ciminna, Alia in più i Comuni in zona rossa come Misilmeri, alcuni operatori praticamente non lavorano più.
“Per il Consiglio dei Ministri glia ambulanti in Sicilia stanno lavorando – ha dichiarato il Presidente di Confimprese Palermo Giovanni Felice – per cui non hanno diritto ad alcun ristoro, in realtà sono fermi a casa per un eccesso di potere dei Sindaci.
I Sindaci citando a sproposito l’articolo 50 del T.U.E.L. (Testo Unico Enti Locali) ritengono di potere chiudere i mercati – continua Giovanni Felice – in realtà il citato articolo da facoltà ai Sindaci di intervenire in casi imprevedibili e non previsti dalla legge. Sostenere che in materia di contrasto al COVID-19 non ci siano leggi che lo disciplinano, ci sembra un tantino sconsiderato. Su questa materia il Governo ha legiferato vietando ai Sindaci di legiferare in conflitto con le normative nazionali anche per evitare di vanificare gli sforzi fatti in materia di contrasto al virus.
Ritengo disgustoso ed indegno di un paese civile la facilità con cui si toglie il lavoro alle persone -conclude Giovanni Felice – in special modo quando questo avviene in un momento di grave crisi non solo sanitaria, ma anche economica e sociale, ed in un comparto dove non si muore solo di Corona Virus ma anche di malattie legate allo stress, come infarti, ictus e c’è stato perfino almeno un suicidio.
Oggi 18 novembre alle ore 16 saremo davanti la Prefettura per chiedere al Rappresentante del Governo nella nostra Provincia di difendere le leggi dello stato obbligando i Sindaci che le violano a ripristinare condizioni di legalità.
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