Area gialla per le Regioni Liguria e Sicilia. Lo prevede la nuova ordinanza che sarà firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza e che sarà in vigore dal 29 novembre. Dunque una ordinanza che entrerebbe in vigore domenica a mezzanotte.
“La Sicilia da domenica sarà gialla? – commenta il Presidente della regione Nello Musumeci – Ne prendiamo atto con soddisfazione e continueremo a lavorare con lo stesso impegno messo in campo dall’inizio della pandemia. Nelle prossime ore, insieme all’assessore alla Salute Ruggero Razza, incontrerò il Comitato tecnico scientifico per valutare le misure da adottare alla luce della nuova classificazione. Sia chiaro: non è un liberi tutti!”.
“Sicilia in zona gialla, una buona notizia – dice anche il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo – meno restrizioni non vuol dire liberi tutti ma agire con responsabilità. E rimettere in moto, con prudenza, l’economia”.
La decisione è il risultato della verifica sugli indici di contagio e del rapporto Iss Ministero di oggi. In 5 regioni non si registra un sovraccarico oltre la soglia critica del 30% dei posti letto Covid occupati per le terapie intensive. Si tratta di Basilicata, Calabria, Molise, Sicilia, Veneto. In 7 regioni, invece, non si registra alcun sovraccarico oltre la soglia critica del 40% per i posti letto Covid occupati in area medica: Basilicata, Molise, PA Bolzano, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto.
Lo evidenzia la bozza del monitoraggio Iss-ministero relativo alla settimana 16-22 novembre.Un dato che smentisce tutti gli allarmi, i report di parte sindacale, gli attacchi delle opposizioni e la presunta falsificazione dei dati forniti al Ministero dalla regione. Non si sa, però, se il report tiene già conto dei dati dell’ispezione ministeriale in Sicilia. Ispezione che, però, sembra non aver rilevato alcuna anomalia.
La situaizone, siciliana, dunque, resta fra quelle meno gravi d’Italia pur restando l’isola in zona arancione.
Preoccupanti i dati di molte altre regioni. Al 25 novembre, 16 regioni superano la soglia di sovraccarico del 40% dei posti letto di area medica delle specialità di Malattie infettive, Medicina generale e Pneumologia. Lo rileva il report Altems dell’Università Cattolica, campus di Roma. In particolare, la P.A. di Bolzano ha raggiunto la saturazione più elevata con un tasso del 95,88%, seguita dal Piemonte (87,48%). Ciò significa che tali regioni rischiano di dover far ricorso a posti letto non di queste specialità per la cura dei malati Covid.
Al 24 novembre, invece, il giorno prima, 17 regioni avevano superato almeno una soglia critica in area medica o Terapia intensiva. Nel caso si mantenga l’attuale RT, quasi tutte le Regioni/PA hanno una probabilità maggiore del 50% di superare almeno una di queste soglie entro il prossimo mese. I ricoverati in terapia intensiva sono passati da 3.612 (17/11) a 3.816 (24/11/2020), mentre i ricoverate in aree mediche sono passati da 33.074 (17/11) a 34.577 (24/11/2020). Lo rileva la bozza di monitoraggio Iss-ministero Salute.
La velocità di trasmissione dell’epidemia in Italia sta, però, rallentando ed ha raggiunto livelli di Rt prossimi a 1 in molte Regioni/PA (come anticipato da BlogSicilia con im dati della proiezione ad oggi). Inoltre, per la prima volta da molte settimane, l’incidenza calcolata negli ultimi 14 giorni è diminuita a livello nazionale. Questi dati sono incoraggianti e segnalano l’impatto delle misure di mitigazione realizzate nelle ultime settimane. L’incidenza rimane tuttavia ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile, pertanto sarà necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori di 1 consentendo una rapida diminuzione nel numero di nuovo casi di infezione e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali ed ospedalieri. Rimane inoltre elevato il numero di Regioni/PA che sono state classificate a rischio alto e/o equiparate a rischio alto sostengono i tecnici nella bozza del monitoraggio dell’Iss.
“Questo andamento non deve portare ad un rilassamento prematuro delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti” scrive l’Iss nel monitoraggio congiunto con Ministero della Salute invitando ancora le Regioni e le Province Autonome a realizzare una continua analisi del rischio a livello sub-regionale. É “necessario – si legge – mantenere e/o rafforzare le misure di mitigazione in base al livello di rischio identificato”.
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