«I fatti dimostrano che il Governo Conte non ha dato un euro alla Regione, una delle pochissime che non percepisce un solo euro per il trasporto pubblico locale dal fondo nazionale. E la Regione fa fronte a tutte le spese per il trasporto su gomma, mare e ferro. Lo Stato ha promesso 600 milioni di euro. Alla fine ha detto che ne darà 300 e alla Regione appena 14. Noi ne spendiamo 165 all’anno. Siamo all’8%. Cifra irrisoria».
Così Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti ospite della terza puntata della 16esima edizione di Casa Minutella su BlogSicilia.it.
L’assessore ha poi aggiunto: «Riteniamo che il DPCM del presidente Conte sia eccessivamente stringente. In un momento in cui viene emanato un provvedimento così duro ma in Sicilia le condizioni epidemiologiche sono diverse rispetto al Nord e ad alcune aree del centro, il presidente Musumeci ha chiesto, una volta fatta la cornice, che i singoli governatori dovrebbero poi disciplinare con apposite ordinanze. Invece in Sicilia c’è un DPCM che impone la serrata a ristoranti, teatri, ecc., che invece potrebbero restare aperti».
Falcone ha riferito che «ieri sera, a mezzanotte, abbiamo deliberato in Giunta di chiedere con forza al presidente Giuseppe Conte di rivedere questo DPCM, consentendo una certa discrezionalità nell’apertura e chiusura dei negozi». Poi, a proposito dei trasporti, l’assessore ha ricordato che «abbiamo ridotto la capacità del 50% dei mezzi su ferro e gomma. Stiamo lavorando senza risorse aggiuntive, poi, nell’aggiungere ulteriori servizi di trasporto, facendo anche riferimento alla categoria del noleggio con conducente, molto penalizzata, e stiamo per chiudere un bando per indennizzare per l’anno 2020».
L’assessore, a proposito del Ponte di Messina, ha affermato: «Abbiamo un progetto, pagato, definitivo, con vari pareri. Deve essere solo aggiornato e addirittura anche ridimensionato con una tecnica strutturale totalmente nuova per quanto concerne le due torri per tenere il ponte sospeso tra le due Regioni. Il Ponte potrebbe essere realizzato in pochissimo tempo e con una cifra non esagerata. Ma questo vale per chi lo vuole fare e sono convinto che questo governo nazionale non voglia. Quando ci saremo noi al Governo – nel 2023, sono fiducioso, quando il Paese guarderà al centrodestra – saremo pronti per realizzare una delle opere più importanti d’Europa».
Falcone ha anche parlato della Palermo – Catania: «La competenza è dell’ANAS. In questo senso, però, noi come Regione Siciliana abbiamo anche una vigilanza. Abbiamo chiesto all’ANAS di concordare alcuni interventi e una cosa molto semplice: iniziare un cantiere e chiuderlo entro 6 mesi. ANAS è d’accordo ma alcune volte questi tempi non vengono rispettati. Noi dobbiamo chiedere il rispetto di alcuni diritti e servizi che vengono negati alla Sicilia. Ma dobbiamo anche dire che ultimamente sono stati tanti i lavori fatti sulla Palermo – Catania e tanti altri saranno svolti».
L’assessore è intervenuto anche sulla Siracusa – Gela: «Alla fine di novembre riusciremo a completare la pista, ovvero l’asfaltamento dei primi 10 chilometri. Poi, dopo la collocazione delle recinzioni, delle barriere e delle illuminazioni, consegneremo entro i primi mesi del 2021 questa strada alla Provincia di Ragusa e per 2 chilometri a quella di Siracusa».
L’assessore, sulla Palermo – Agrigento, ha annunciato: «Sarà consegnata alla fruizione pubblica tra il dicembre 2021 e l’aprile 2022».
Ospite di casa Minutella anche il sindaco di Messina Cateno De Luca