Controlli per il rispetto delle norme anticovid nelle imprese siciliani. I carabinieri hanno eseguito ispezioni in 129 aziende in tutta la regione.
Nel solo mese di ottobre 25 imprese sono state destinatarie di provvedimento di sospensione per aver impiegato più del 20% della forza lavoro in nero. In particolare, su 383 lavoratori identificati, 84 erano in nero. Di queste 14 aziende non erano in regola con le prescrizioni anti-Covid.
Dipendenti non muniti di mascherine e guanti, mancato rispetto del distanziamento interpersonale, assenza di documentazione informativa sulle condotte da tenere sui luoghi di lavoro: sono queste solo alcune delle mancanze riscontrate durante i controlli. Le attività ispettive sono state improntate ad un approccio collaborativo, per il ripristino della
legalità e la prevenzione di condotte future. In un clima di lealtà e confronto costruttivo. Solo nelle situazioni più gravi è stata avanzata proposta all’autorità prefettizia per la sospensione delle attività. Per 57 datori di lavoro, inoltre, è scattata la denuncia in stato di libertà per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e per aver installato sistemi di videosorveglianza abusivi.
Tra i lavoratori “in nero”, 3 sono risultati percettori di Reddito di Cittadinanza per cui, oltre alla denuncia in stato di libertà, sono stati segnalati all’I.N.P.S. per il recupero delle somme già percepite ed il blocco delle successive erogazioni.