Medici, insegnanti e associazioni a raccolta per chiedere al ministro dell’istruzione, Lucia Azzolini, esami di maturità online, a tutela della salute di studenti, insegnanti e familiari ma, soprattutto, a tutela delle persone più fragili. Una iniziativa che parte da Palermo e vede, tra i promotori, la docente Chiara Insinga, la dottoressa Maria Cristina Maggio della Clinica pediatrica di Palermo e l’associazione palermitana Remare onlus, ma che ha poi raccolto adesioni in tutta Italia: 318 i medici e gli insegnanti e 22 le associazioni di pazienti che si occupano di tutelare il diritto alla salute delle persone affette da patologie reumatologiche e rare che hanno firmato l’appello al ministro.
“Se uno dei principi cardine della nostra Costituzione – si legge nella nota – è il diritto alla salute di tutti i cittadini, in assenza di
certezze assolute circa possibili pericoli di contagio, non dovrebbe valere il sacrosanto principio della prudenza, tanto più che la scuola
non è un’attività produttiva la cui interruzione potrebbe causare ulteriori danni all’economia del Paese?”.
E ancora: “I dati epidemiologici mostrano chiaramente una maggiore fragilità nelle fasce di età più elevate della popolazione nonché in presenza di alcune tipologie di malattie cronico degenerative (ad es. patologie cardiovascolari, respiratorie e dismetaboliche) che in caso di comorbilità con l’infezione possono influenzare negativamente la severità e l’esito della patologia”.
Nello specifico, aggiungono le associazioni, “i pazienti affetti da malattie reumatologiche e rare, soprattutto se curati con farmaci
immunosoppressori, non possono assolutamente ed in alcun caso essere esposti al rischio di infezione da virus SARS-Cov-2“. Da qui la
richiesta unanime affinché “gli esami di maturità vengano integralmente svolti online, al fine di non esporre e mettere a repentaglio la vita
di giovani e insegnanti che si trovano in uno stato di fragilità, convivendo con una patologia cronica”.
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