A causa dell’emergenza sanitaria determinata dal Covid19, chi si è trovato a dover rinunciare ad un viaggio già programmato, si è visto consegnare, soprattutto dalle compagnie di volo, un voucher, che non garantisce affatto la restituzione effettiva del servizio acquistato, perché per utilizzarlo deve necessariamente esserci un altro acquisto.
Per tutelare i consumatori, Confconsumatori chiede che i viaggi non effettuati vengano rimborsati e non trasformati in voucher. Per questo Confconsumatori, ha lanciato su change.org una petizione che in poche ora ha già raccolto centinaia di adesioni.
Ecco cosa spiega Confconsumatori nel testo della petizione:
“Il voucher al posto del rimborso in denaro, oltre che non condivisibile, è oggettivamente ingiusto perché non garantisce al consumatore la restituzione effettiva del servizio acquistato.
Infatti, nel momento in cui il turista sceglierà di utilizzare il voucher per l’acquisto di un nuovo pacchetto turistico, di un titolo di viaggio o di un soggiorno si potrebbe trovare di fronte ad una lievitazione dei prezzi, che lo costringerebbe ad un ulteriore esborso per garantirsi un servizio di qualità equivalente a quello annullato. Per tali motivi il voucher, a prescindere dalla brevità della durata di un anno, è una soluzione del tutto ingiusta di per sé.
Confconsumatori chiede la modifica delle attuali previsioni legislative con l’introduzione della possibilità per il consumatore di ottenere il rimborso in denaro“.
Come vi ha raccontato ieri BlogSicilia, sono necessari anche 400 euro a persona per tornare a casa, in Sicilia in aereo. L’emergenza covid19 non ha solo ucciso l’economia ma ha anche fatto lievitare i prezzi di tutto, ‘assassinato’ le tratte sociali che già non si riusciva ad ottenere e distratto del tutto la politica da qualsiasi cosa che non sia contagio.
La denuncia arriva dai lettori di BlogSicilia che rischiano di non poter tornare a casa. Il 3 giugno, infatti, riaprono le frontiere europee e, alla medesima data, lo Stato ha già previsto la libera circolazione fra le Regioni italiane. Al netto delle polemiche fra Sicilia e Sardegna da un lato e Stato dall’altro, con le isole che vorrebbero imporre una patente di immunità al virus per far sbarcare i passeggeri da voli, navi e treni, sono tanti che a quella data rientreranno dopo essere rimasti bloccati in varie parti d’Italia e d’Europa.
Ma per alcuni il rientro rischia di essere impossibile lo stesso o quantomeno molto caro. “E’ una vergogna – denunciano i lettori che hanno scritto vari messaggi a BlogSicilia – da anni si svuotano le tasche di noi poveri lavoratori fuori sede ancor più di prima in questo periodo di grande crisi. Non ci è garantito il diritto di tornare e veniamo tenuti lontani dalle nostre famiglie togliendoci la possibilità di far ritorno nella nostra terra”.
La protesta riguarda i prezzi dei biglietti dei voli. Fino a luglio, infatti, le low cost non volano. I collegamenti sono garantiti solo da Alitalia. Pochi voli e monopolio di fatto. Ne conseguono prezzi alle stelle che arrivano anche a 400 o 500 euro a persona per un volo di sola andata.
Ma tornando ai ‘famosi’ voucher, c’è da precisare che non riguardano solo i viaggi annullati.
E’ in preparazione infatti, da parte di Codacons, una class action inerente i biglietti dei concerti annullati, sostituiti con i voucher.
L’Europa ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per la norma inserita nel dl Rilancio che prevede che non si rimborsino i biglietti ma che vengano emessi voucher per partecipare alla nuova data del concerto acquistato o ad altri concerti prodotti dalla stessa organizzazione.
Commenta con Facebook