“La generosità dei parrocchiani di sant’Ernesto e non solo di loro, ma direi di tutta la città, mi ha commosso, perché questa particolare iniziativa in un solo mese ha consentito di fare dono all’ospedale Cervello della nostra città di uno strumento particolarmente utile per l’emergenza coronavirus e non solo”.
Questo il commento che don Carmelo Vicari, parroco di Sant’Ernesto a Palermo ha fatto in occasione della consegna al dottor Giuseppe Arcoleo, responsabile sanitario Covid-19 dell’ospedale Vincenzo Cervello dei documenti comprovanti l’acquisto e la donazione al presidio ospedaliero Cervello di un ventilatore polmonare presso-volumetrico frutto della sottoscrizione aperta in parrocchia alcune settimane fa.
La breve e significativa cerimonia si è svolta all’aperto nel cortile parrocchiale alla presenza di alcuni responsabili e del vice parroco don Lakpa Privat. L’iniziativa era partita in modo molto spontaneo da alcuni fedeli nei giorni in cui l’aggressione del coronavirus era particolarmente potente e le strutture sanitarie messe a dura prova.
“L’ho da subito sostenuta – ha aggiunto don Carmelo – perché particolarmente utile nello scopo, anche se la cifra necessaria all’acquisto era molto alta e richiedeva un impegno significativo”.
La proposta, lanciata dai social, dal sito della parrocchia e dal passa parola ha travalicato ben presto i confini parrocchiali e vi hanno aderito commercianti, professionisti, imprenditori del quartiere e di tutta la città.
“L’idea – spiega il parroco – ha trovato molta accoglienza perché le persone erano in quei giorni particolarmente commosse di quanto accadeva in tutti gli ospedali; con questo gesto era come se volessero dare la vita per i tanti che a Palermo e non solo a Palermo lottavano contro la morte”.
La macchina di ultima generazione e particolarmente utile per i reparti di terapia intensiva è già stata commissionata e dovrebbe giungere dall’estero direttamente all’ospedale nei prossimi giorni.
Giuseppe Arcoleo, a nome di tutto il personale medico e paramedico, amministrativo e dirigenziale dell’ospedale ha ringraziato con commozione “perché – ha detto – anche se l’emergenza sanitaria sembra allentare la morsa nella quale ci ha stretto per quasi due mesi, questo ventilatore ci è molto utile nell’assistenza e nella cura da offrire nel reparto di terapia intensiva. Abbiamo attraversato momenti e settimane particolarmente difficili, la lotta contro il morbo è stata molto dura, ha coinvolto tutto il personale con un impegno fuori dall’ordinario ed anche se la situazione complessiva è migliorata non siamo assolutamente fuori dall’emergenza. All’inizio l’ospedale non poteva essere in grado di assicurare con tutti gli strumenti necessari una emergenza di tali proporzioni. L’aiuto dei privati, di tanti che per telefono ci chiedevano: “Diteci cosa avete di bisogno”, è stato molto utile e ci ha consentito di sentirci vicini anche a quanti da fuori sostenevano il nostro impegno in ospedale”.
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