La Confasi Sicilia ha inziato una raccolta di firme attraverso i suoi canali social e tramite la messaggistica di WhatsApp per tenere aperte le scuole palermitane.
“In poche ore la nostra petizione on line – dichiara il presidente regionale di Confasi, la confederazione autonoma dei sindacati, Davide Lercara – ha già ricevuto migliaia di adesioni da parte di genitori che come noi ritengono che le scuole siano tra i luoghi più sicuri per i figli in questo periodo di pandemia. Con la stessa petizione chiediamo di incentivare anche la didattica a distanza volontaria”.
Domenica prossima Confasi invierà le firme al sindaco Leoluca Orlando per le opportune determinazioni.
In effetti, a Palermo, la chiusura delle scuole dell’obbligo, decisa dal sindaco Orlando, ha fatto scoppiare una ‘guerra’.
Quella del sindaco, appare come una scelta palesemente di natura politica visto che fin dall’inizio di questa ‘minaccia’ il sindaco l’ha legata sempre alla presunta mancata comunicazione di dati al Comune, cosa sempre smentita dalle istituzioni sanitarie. Una sorta di risposta alla polemica fra Palermo e Roma sulla zona arancione.
Roma pone la Sicilia in zona arancione su basi poco scientifiche, la Regione lo contesta su base politica, il sindaco di Palermo attacca la Regione e chiude le scuole.
La motivazione tecnica è, secondo Orlando, legata invece alla necessità di rallentare ulteriormente la circolazione di persone non per i dati del contagio scolastico ma perché non dispone dei dati di riempimento dei singoli ospedali, reparti per reparto, posto per posto, giorno per giorno.
“Preso atto del mancato invio di notizie circa lo stato delle strutture ospedaliere in città e della tenuta del sistema sanitario complessivamente a livello regionale, con possibile ricaduta gravissima sulle condizioni di sicurezza dei cittadini – dice il sindaco – e preso atto del considerevole aumento dei contagi in tutta la Regione oltre che nella città e nell’area metropolitana di Palermo, ho deciso a malincuore di disporre a partire da lunedì prossimo la chiusura di tutte le scuole dell’obbligo della città”.
Restano aperte “le scuole dell’infanzia comunali, che sono basate sul sistema della territorialità e perché l’incidenza dei contagi in queste strutture è del 0,15% degli alunni, meno di metà che nelle primarie e circa un quinto delle medie”.
Ma sulla decisione del sindaco piovono le contestazioni tanto della Regione quanto della sua stessa maggioranza in Consiglio comunale.
Per l’assessore Razza si tratta solo di bugie “I palermitani devono sapere che ogni giorno il loro sindaco partecipa ad un vertice in Prefettura con Asp e commissario per l’emergenza, quindi quotidianamente viene reso edotto sulla situazione sanitaria e sull’attuazione del piano ospedaliero. Se ha particolari richieste ulteriori le ponga in quella sede. Non ha compreso il sindaco che non è tempo di istituzioni contro istituzioni. Ho dato mandato al commissario Covid di prendere ancora una volta contatto con il Comune, così non ci saranno più fraintendimenti. Già una volta ha dovuto prendere tardivamente atto che l’Asp invia ogni giorno i dati sui contagi, non pensa serva alimentare paure quando basta semplicemente alzare il telefono”.
Ma anche l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla critica il sindaco “Pur avendo riguardo alle sue preoccupazioni, mi risulta che il Sindaco Orlando riceva regolarmente e giornalmente dall’ASP di Palermo aggiornate notizie sull’andamento della situazione epidemiologica che il governo regionale monitora attraverso il Commissario Covid e le strutture tecniche a sua disposizione. Con l’assessore Razza, nel rispetto del DPCM vigente e dell’ordinanza del Presidente della Regione, abbiamo richiamato i Sindaci a subordinare eventuali provvedimenti di chiusura al preventivo parere tecnico-sanitario del competente Dipartimento di prevenzione dell’ASP”.
E Lagalla va oltre “Ove il suo provvedimento dovesse essere assunto unilateralmente e senza il conforto della pertinente autorità sanitaria, il Sindaco di Palermo si assumerebbe una grave responsabilità, generando inopportunamente ulteriore ed immotivato allarme sociale e privando gli alunni e le famiglie del fondamentale diritto allo studio, per il regolare esercizio del quale i docenti e il mondo della scuola hanno profuso e stanno profondendo dedizione e sacrifici. Penso alle gravi ricadute delle interruzioni didattiche in presenza sulla dispersione scolastica e sui soggetti socialmente ed economicamente più fragili. Il Sindaco Orlando converrà che non è questo il momento di strappi istituzionali e di estemporanei protagonismi, quanto invece di operose collaborazioni nell’interesse della città e delle giovani generazioni. La Scuola è presidio di civiltà e di legalità, oltre che luogo di apprendimento e di relazioni, e non può subire, se non per documentate ragioni sanitarie, i contraccolpi di intempestive fughe in avanti”.
Ma le critiche arrivano anche dall’interno della maggioranza “La crescita serena delle bambine e dei bambini è un bene primario e assoluto per tutti. Non si può cedere al diabolico capovolgimento di valori e di priorità in atto. Siamo così intrisi di neoliberismo che “il giusto” e “il necessario” sono diventate categorie elastiche, ad uso e consumo della dialettica e dell’economia. In Italia, paradossalmente, se si deve sacrificare qualcosa, da sempre si sacrificano scuola e cultura, le Cenerentole. Ma prima ancora della scuola e della cultura, in Italia si sacrificano le donne” dice la Consigliera Milena Gentile del Partito Democratico che lancia un appello al sindaco.
“E’ così difficile comprendere che non tutte le mamme hanno la possibilità di permettersi una baby sitter? Chiudere la scuola primaria e dell’infanzia sarebbe ancora una volta considerare puramente accessorio il lavoro delle donne.
Questo è certamente un momento drammatico, in cui si rischia di fare scelte sbagliate per evitarne di peggiori. E’ un momento in cui ogni amministratore responsabile e animato da autentica passione vorrebbe non essere mai stato eletto. Tuttavia, sono certa che il Sindaco Orlando, per la sua solida cultura politica e per la ben definita scala di valori che ha sempre animato le sue scelte, tornerà sui suoi passi. Sindaco, fermati”.
E da Diventerà Bellissima arriva anche la critica del componente della direzione Domenica Bonanno che invita il primo cittadino a occuparsi dei controlli sui mercatini “Dopo mesi di assenza e la mancanza di qualsiasi piano per affrontare l’emergenza in città, ancora una volta Orlando non perde occasione per distinguersi in negativo alimentando paure ed allarmismi inutili e dannosi. Le scuole dovrebbero sempre rappresentare l’ultimo baluardo da sacrificare. Il sindaco piuttosto che alla chiusura di queste pensi prima a provvedimenti seri ed efficaci con i quali affrontare temi ben più delicati come quello dei mercati rionali, che oggi non hanno luogo in sicurezza, e quello dell’aumento dei controlli” conclude Bonanno “oggi praticamente assenti in città.”