L’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania ha avviato una raccolta di plasma “iperimmune” da persone guarite dal Covid19 da destinare alla cura di chi ne è ancora affetto. E’ soltanto uno degli ospedali che sta lavorando alla raccolta in Sicilia
“Già nei giorni scorsi due medici che avevano contratto la malattia si sono sottoposti ai prelievi necessari per valutare l’idoneità e potrebbero a breve effettuare la prima donazione” rende noto la stessa Azienda ospedaliera aggiungendo che “l’attivazione della raccolta fa seguito all’autorizzazione ai centri trasfusionali da parte dell’assessore alla Salute Ruggero Razza a raccogliere plasma iperimmune ad uso compassionevole per il trattamento di pazienti Covid19”.
Oltre ai requisiti validi per qualsiasi donazione di sangue, è richiesta la guarigione dal Covid-19 da almeno 14 giorni. Per potere essere somministrato, il plasma raccolto dovrà inoltre contenere una massiccia presenza di anticorpi neutralizzanti. Le persone convalescenti da SARS-CoV-2 interessate possono contattare la Medicina Trasfusionale dell’Ospedale Cannizzaro (tel. 095 726 3081 o 726 3084 dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.00, email simt@ospedale-cannizzaro.it). In una lettera consegnata in fase di dimissione dai reparti Covid, il direttore generale Salvatore Giuffrida e il direttore sanitario Diana Cinà invitano i pazienti a valutare la possibilità di donare il plasma: “L’efficacia della terapia è ancora oggetto di studi clinici e la trasfusione ai malati. Oltre a rappresentare un’arma a disposizione della medicina, è fondamentale per rafforzare il quadro delle evidenze scientifiche – scrivono, lanciando un messaggio – la donazione è semplice e sicura: un gesto di solidarietà che può salvare vite umane e sostenere gli sforzi dei sanitari”.
Esattamente 20 giorni fa eranoc adute tutte le barriere nella raccolta del plasma iperimmune per la cura dei pazienti gravi di Covid19 con l’uso del sangue dei guariti. Tutti i Centri trasfusionali della rete sanitaria siciliana possono raccogliere plasma iperimmune ad uso compassionevole da destinare al trattamento di pazienti affetti da Covid19. Lo ha stabilito l’assessorato regionale alla Salute anche dopo un confronto con il Centro nazionale sangue, considerata la recrudescenza dell’emergenza pandemica su tutto il territorio nazionale.
Va ricordato che, alla fine della scorsa primavera, la Regione Siciliana ha aderito al protocollo “Tsunami study” – nato sotto l’egida dell’Iss e dell’Aifa – individuando da subito otto strutture trasfusionali e inserendole nel gruppo nazionale dei trials clinici. Si tratta dei Policlinici di Palermo e Catania, delle Asp di Ragusa, Trapani e Caltanissetta e delle Aziende ospedaliere Garibaldi (Ct), Papardo (Me) e Villa Sofia-Cervello (Pa), già in possesso dei requisiti specifici previsti dalle Linee guida per la produzione del plasma iperimmune anti Sars-Cov2 e collegati alle Unità cliniche di trattamento dei pazienti affetti da Covid-19.
Intanto la Regione asèpetta con ansia la possibilitò di immetere in servizio 981 medici specializzandi che fanno parte dell’informata di 26mila medici int utta Italia la cui graduatoria è bloccata per un ricorso. Il 15 dicembre il Miur dovrebbe sbloccare l’assegnazione pur col giudizio di merito pendente davanti al Consiglio di Stato e la Sicilia è pronta a immettere in servizio questo personale essendo la quarta regione in Italia e la prima del meridione ad aver stipulato gli accordi con gli atenei e le scuole di specializzazione
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