“I cittadini devono poter aver fiducia totale nelle istituzioni, in particolare durante una pandemia che ha messo in crisi il mondo intero. L’audio del dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica della Regione siciliana, Mario La Rocca è grave e inaccettabile; non è possibile che ci sia qualcuno che rischia di vanificare gli sforzi fatti in questi mesi. Serve immediata chiarezza. È intollerabile provare ad aggirare i parametri sul monitoraggio dei dati covid“. Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia annunciando “accertamenti immediati” sulla vicenda che riguarda gli ospedali siciliani.
“La differenziazione in zone – continua il ministro – non è una punizione o una pagella, ma un’assunzione comune di responsabilità; e il virus non deve essere considerato una colpa né per i territori né per i contagiati. Se ci sono criticità si interviene insieme, come è sempre avvenuto in questi mesi difficili, se mancano i medici lo si comunica e lo Stato attraverso la Protezione civile si attiva in tempo reale, come fatto per altre Regioni, se mancano materiali o attrezzature si invia immediatamente tutto il necessario. Non si alterano i posti letto di terapia intensiva perché si fa un danno ai cittadini”.
Boccia conclude: “Il Governo attraverso il Ministro Speranza si è già attivato per l’invio immediato a Palermo degli ispettori, non possiamo perdere neanche un momento e sono convinto che ci sarà la piena collaborazione della Regione. Il meccanismo messo in pratica in queste settimane e condiviso da governo, Regioni e scienziati, sta producendo i primi effetti positivi. Non possiamo vanificare tutto per l’inadeguatezza di qualcuno”.
Non si è fatta attendere molto la risposta del governatore Musumeci: “La Sicilia è governata da persone perbene. E questo – scrive il presidente della Regione siciliana in una nota – dovrebbe averlo già capito il ministro Boccia. Abbiamo chiesto noi a Roma, ormai una settimana addietro, che si mandino dieci-cento ispettori per fare chiarezza sulla gestione dei numeri nella gestione dell’epidemia in Sicilia: non temiamo alcun controllo e mettiamo così fine a ogni tentativo di speculazione. Per noi leale collaborazione istituzionale significa questo”.
Conclude il governatore: “E come sa Boccia non ci siamo mai sottratti al rispetto di questo principio. Stiamo vivendo una terribile pandemia, un’emergenza sanitaria mondiale senza precedenti, nella quale salvaguardare vite umane dovrebbe essere in politica il primo impegno di tutti, anche in Sicilia, al di là delle appartenenze. L’appello all’unità d’intenti del capo dello Stato per noi è molto chiaro. Spero lo sia per tutti”.
Sulla bufera posti letto Covid interviene anche il responsabile nazionale della Sicurezza per la segreteria del Pd, il deputato Carmelo Miceli.
Scrive Miceli sui social: “Per giorni ho chiesto al presidente Musumeci di fare chiarezza sui dati comunicati dalla
Regione Siciliana a Roma. Dati dai quali dipende la vita di noi isolani.
E lui, invece di rispondere, per il tramite dell’assessore Razza, non ha esitato a definire questa richiesta come
‘inutile’, proveniente da ‘mestatori’ e ‘sciacalli’. Oggi viene fuori questo audio. Ebbene, se dovesse essere autentico, al di la’ del modo in cui la magistratura interpreterà le parole di La Rocca, sarà chiaro ed evidente che Musumeci non può più essere il commissario regionale Covid“.
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