Manifestazione stamattina della Cisl Funzione Pubblica davanti all’ospedale Civico di Palermo – nel rispetto delle misure anti Covid19 – per chiedere maggiore attenzione e tutele per il personale sanitario.
A spiegare i motivi della mobilitazione è Paolo Montera, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Sicilia.
“Noi stiamo manifestando – spiega – in particolare per le gravissime difficoltà in cui versa il personale sanitario.
Ma il nostro impegno è rivolto a tutta la pubblica amministrazione, perché è impensabile che il governo nazionale non abbia previsto le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti che sono già scaduti.
I contratti dobbiamo ricordare che sono scaduti nel 2018.
Siamo nel 2020 e ancora non avere le risorse necessarie per riclassificare, per avere una pubblica amministrazione efficiente, è impensabile.
In più i lavoratori della sanità sono sottoposti alla seconda ondata della pandemia, certamente peggiore della prima, anche in Sicilia, i sanitari fanno turni massacranti per i quali non sono pagati.
Da eroi sono diventati che cosa? Poveri diavoli?”.
Al sit-in hanno partecipato i lavoratori del pubblico impiego, in un segno di solidarietà verso il personale sanitario che sta affrontando in prima linea questa emergenza pandemica, per rivendicare il diritto a lavorare in sicurezza, il rinnovo dei contratti e nuove assunzioni. Una iniziativa che segue lo stato di agitazione già proclamato dalle categorie nelle scorse settimane.
Un’altra manifestazione si è svolta stamane davanti l’ospedale Umberto I di Siracusa per chiedere l’assunzione di nuovi operatori sanitari e la stabilizzazione dei precari.
A promuovere l’iniziativa sono state le segreterie provinciali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl Siracusa-Ragusa e Uil-Pa Siracusa, in adesione alla protesta organizzata dalle segreterie nazionali di categoria.
La vertenza riguarda il delicato momento che i lavoratori del comparto sanità stanno vivendo a causa delle croniche ed elevate carenze di personale ed abnormi carichi di lavoro con turni massacranti in relazione all’incremento stratosferico della domanda di salute dei cittadini in conseguenza dell’accelerazione dei contagi da Covid-19.
“Importante la coesione e l’unità che i sindacati confederali stanno dimostrando al loro interno e tra di loro per riuscire a incidere il più profondamente possibile in una battaglia necessaria e importante a sostegno dei lavoratori, quelli della sanità, che si trovano oggi in condizioni estremamente difficili”, dicono Gaetano Agliozzo, Paolo Montera ed Enzo Tango segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Sicilia.
“Si sarebbe dovuto prevedere già al primo arrivo della pandemia – proseguono i tre sindacalisti – che ci sarebbe stata una recrudescenza nei mesi autunnali, ma questo non è stato fatto o non è stato fatto adeguatamente. Da tempo noi facciamo notare che in Sicilia c’è una carenza di organico di circa ottomila unità e oggi piuttosto che assumere a tempo indeterminato si continua ad assumere a partita iva o a tempo determinato. Manca una programmazione che permetta di alleggerire un po’ il carico degli ospedali”.
“Inoltre – concludono Agliozzo, Montera e Tango – i nostri operatori sanitari sono i meno pagati d’Europa e hanno un contratto scaduto da quasi due anni. Ciò nonostante, il governo nazionale non ha nemmeno approntato le risorse per il rinnovo non solo del loro contratto, ma di tutto il pubblico impiego. È ora di finirla, da eroi a dimenticati il passo è breve”.
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