È ufficialmente scattata la corsa al “green pass”, reso obbligatorio dal Governo Draghi, a partire dal 6 agosto. La certificazione verde sarà obbligatoria per sedersi al ristorante e nei bar al chiuso, dove non sarà invece necessario per il servizio al bancone. Servirà inoltre per spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi; musei, luoghi della cultura e mostre; piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, solo a chiuso; centri culturali, centri sociali e ricreativi al chiuso; sagre e fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento; attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò, concorsi pubblici. Sono esclusi dal Green pass i centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione.
Il green pass è valido con una dose di vaccino, un tampone negativo eseguito nelle 48 ore precedenti o per chi è guarito da 6 mesi dal Covid. Obiettivo: fronteggiare la variante Delta e provare a frenare la risalita dei contagi ed evitare la quarta ondata.
Il green pass italiano, o certificazione verde, è rilasciato dal Ministero della Salute e si ottiene una volta che si è in possesso di un certificato di vaccinazione. Tale certificato si ottiene 15 giorni dopo la prima dose (e in questo caso è valido fino alla seconda) o dopo la seconda dose (con validità 9 mesi) ma anche con un documento che attesti l’avvenuta guarigione (valido 6 mesi) o con l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti. Il green pass europeo viene invece rilasciato solo dopo due dosi di vaccino o con il certificato di guarigione o il tampone negativo.
Per chi viola le regole c’è una sanzione da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Se le violazioni si ripetono in 3 giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.
Cambiano i parametri per l’ingresso delle Regioni, che sono oggi tutte in zona bianca, nelle fasce di rischio con più restrizioni. Resta di 50 per 100mila abitanti l’incidenza per passare dalla zona bianca alla zona gialla ma da oggi saranno determinanti anche gli indicatori ospedalieri cioè l’occupazione delle terapie intensive e delle aree mediche. Quelli per entrare nella zona di rischio gialla sono fissati rispettivamente a 10% e 15% per le intensive e le aree mediche; 20% e 30% per entrare in zona arancione e 30% e 40% per le zone rosse (percentuale che resta invariata rispetto ai precedenti parametri).
Lo stato di emergenza per il Covid, in vigore dal 31 gennaio 2020 e in scadenza il 31 luglio, è prorogato fino al 31 dicembre 2021.
SPORT – Per gli eventi e le competizioni sportive in zona bianca la capienza consentita non può essere superiore 50% di quella massima autorizzata all’aperto e al 25% al chiuso. In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 25% e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso.
DISCOTECHE – Restano chiuse, ma arrivano 20 milioni di rimborsi.
SCONTO SUI TAMPONI – Fino al 30 settembre 2021 la somministrazione di test antigenici rapidi sarà assicurato a prezzi contenuti.
TRASPORTI, SCUOLA, LAVORO – Il governo non tocca per ora il tema dell’ipotesi di Green pass per i trasporti a lunga percorrenza e locali, cruciali in vista di settembre, con il ritorno dalle ferie e la riapertura delle scuole. Il capitolo istruzione e l’eventuale obbligo di vaccino per docenti e personale, ma anche il tema del Green pass nei luoghi di lavoro saranno oggetto di una nuova riunione, probabilmente la prossima settimana.
“L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, qualcuno muore”. Sono raggelanti le parole del premier Mario Draghi. Una pietra tombale sulle timidezze di alcuni politici sulle vaccinazioni e soprattutto una bocciatura definitiva della posizione espressa da Matteo Salvini.