Gli ospedali siciliani si sono riorganizzati per fronteggiare l’emergenza Covid19. Per farlo hanno reclutato circa cinquecento professionisti attraverso stabilizzazioni ma soprattutto numerose assunzioni a tempo determinato.
A fornire il dato è l’edizione odierna del Giornale di Sicilia.
Una situazione sulla quale vuole vederci chiaro Carmelo Pullara, capogruppo Popolari e Autonomisti all’Ars che ha presentato una interrogazione con la quale chiede all’assessore Razza e al governatore Musumeci di verificare l’effettiva destinazione di medici, infermieri, operatori socio assistenziali ed altre figure chiamate a prestare la propria opera.
Per il deputato risulterebbe che alcune Aziende abbiano utilizzato il personale assunto per l’emergenza Covid19, quindi a tal fine esclusivo, destinato per coprire necessità di altro tipo non strettamente legate alla pandemia. “Le procedure di reclutamento straordinario – ha detto Pullara – siano esse a tempo indeterminato o a tempo determinato devono, quindi, trovare una corretta corresponsione con il principio autorizzativo. Se dovesse essere riscontrato, pertanto, che il personale assunto per l’emergenza sanitaria è stato invece distratto ad altri scopi per essere utilizzato in servizi non strettamente legati all’emergenza si potrebbe palesare un percorso viziato”.
Dello stesso avviso anche la Fials-Confsal: “A nostro parere – dice il segretario provinciale Enzo Munafò – sarebbe stato opportuno procedere con le assunzioni vere e proprie piuttosto che dare la priorità a contratti a tempo determinato che non hanno risolto i problemi. Come, ad esempio, è accaduto all’ospedale di Partinico dove alcuni lavoratori sono stati trasferiti con lo spostamento dei reparti e poi non sono più tornati al loro posto”.
A fargli da eco anche il Nursind, il sindacato degli infermieri: “Questo personale – spiega il responsabile cittadino, Aurelio Guerriero –, il cui contratto per precauzione potrebbe essere prorogato fino a gennaio nell’eventualità di una seconda ondata del virus, visto che qui da noi non si sono verificati molti casi è stato utilizzato anche per esigenze diverse dal Covid. Ma, nonostante la presenza dei nuovi colleghi, alcuni dei quali con poca esperienza soprattutto in rianimazione, continuiamo a fare i doppi turni: ecco perché bisognerebbe sfruttare quest’opportunità per addestrarli e colmare così i vuoti d’organico in attesa che parta anche la mobilità regionale”.
Come si legge ancora sul Giornale di Sicilia, all’inizio dell’emergenza sanitaria, circa centocinquanta persone in possesso dei requisiti hanno ottenuto la stabilizzazione ed il tanto desiderato contratto a tempo indeterminato. Ma non bastava, quindi sono stati chiamati in servizio anche medici, infermieri e operatori sanitari a partita Iva e a tempo determinato per far fronte alla situazione di grande necessità.
Ad esempio, a Villa Sofia-Cervello ad aprile sono stati stipulati incarichi di sei mesi a 26 medici specializzandi dell’ultimo e del penultimo anno per i reparti di Anestesia e Rianimazione, Malattie Infettive e malattie dell’apparato respiratorio e Medicina interna; ma anche a 12 tecnici di laboratorio e a un centinaio di infermieri con contratto annuale «extra ordinem».
Anche il Policlinico, sempre ad aprile, ha assunto per sei mesi trentatré infermieri attraverso la graduatoria dell’Asp di Palermo.
Nello stesso mese, all’ospedale Civico invece, sono arrivati una ventina di medici a partita Iva con sei mesi di contratto prorogabile tra malattie infettive, anestesia e rianimazione, urgenza e pneumologia.
Intanto gli ospedali si preparano nel caso in cui in autunno dovesse verificarsi una seconda ondata di Covid19.
All’ospedale Civico, sono stati completati i lavori, al costo di oltre 200mila euro, per la realizzazione di sei nuovi posti di malattie infettive nel padiglione 11 dove stanno per partire i lavori per il trattamento di depurazione dell’aria al primo e al secondo piano del reparto.
Due sale operatorie dell’ex chirurgia vascolare diventeranno posti di terapia intensiva per i pazienti contagiati dal virus.
Lavori in corso anche al padiglione 4 con la realizzazione di una rampa metallica e di una copertura per il trasporto di eventuali pazienti positivi al Covid19 all’unità di neuroradiologia.
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