“È necessario un intervento tempestivo che consenta di individuare i casi positivi e contenere la diffusione del virus a San Giuseppe Jato e San Cipirello. Per tale motivo ho chiesto all’assessore Razza e al commissario per l’emergenza Covid, Renato Costa, un intervento urgente per evitare che tali aree possano subire ulteriori pesanti ricadute”. Lo afferma il deputato di Forza Italia, on. Mario Caputo, deputato regionale di Forza Italia, circa la richiesta di procedure per garantire sui territori di San Giuseppe Jato e San Cipirello, la vaccinazione di massa alla popolazione maggiorenne, oltre a uno screening con tamponi molecolari.
“L’istituzione delle zone rosse in tali comuni – conclude il Parlamentare – è certamente dettata dalla necessità di salvaguardare la salute di tutti. Per evitare gravi conseguenze, sia in termini di aumento dei contagi, che di natura economica per la chiusura delle attività economiche, è opportuno correre ai ripari. Il vaccino e lo screening di massa, tra l’altro, sono attività già svolte con successo in altri comuni in zona rossa del nord Italia. Una prassi consolidata e opportuna per correre ai ripari”.
San Cipirello e San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo, da oggi sono “zona rossa”. Lo prevede un’ordinanza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, appena pubblicata sul portale istituzionale.
Il provvedimento, preso d’intesa con l’assessore alla Salute Ruggero Razza – viste le note dei Comuni e le relazioni del dipartimento di Prevenzione dell’Asp – serve a salvaguardare la salute pubblica e contrastare la diffusione del Coronavirus nel due centri. Le misure restrittive resteranno in vigore fino a giovedì 11 marzo.
Previsto il divieto di accesso e di allontanamento dal territorio comunale, con mezzi pubblici o privati, fatta eccezione per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
Sarà sempre consentito il transito, in ingresso e in uscita, per il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, nonché per gli operatori sanitari e socio-sanitari e per il personale impegnato nell’assistenza alle attività inerenti l’emergenza. Ammessi anche l’ingresso e l’uscita di prodotti alimentari, sanitari e di beni o servizi essenziali. Inoltre, rimane consentito il transito esclusivamente per garantire le attività necessarie per la cura e l’allevamento degli animali, nonché per le attività imprenditoriali non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante.
Disposto il divieto di circolare, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico o privato, ad eccezione di comprovate esigenze di lavoro, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria, per stato di necessità imprevisto e non procrastinabile o per usufruire di servizi o attività non sospese.
Sospese tutte le attività: didattiche e scolastiche, di ogni ordine e grado; degli uffici pubblici (fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità); commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, anche se esercitate nelle medie e grandi strutture di vendita (compresi i centri commerciali). Chiusi i centri commerciali e gli outlet a eccezione delle attività commerciali al dettaglio (generi alimentari e di prima necessità). Rimangono aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie secondo gli ordinari orari di lavoro. Nei giorni festivi è vietato l’esercizio di ogni attività commerciale, a eccezione di edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. Consentita sempre la vendita, con consegna a domicilio, dei prodotti alimentari e dei combustibili per uso domestico e per riscaldamento.