“Emergenza” è una parola a cui il 2020 ha abituato, ma il “neonato” anno 2021 , in relazione alle proroghe e a un piano vaccinale che non sembrerebbe decollare, non preannuncia nulla di lieto e incoraggiante: è un anno che urla e fa i capricci, e a rimetterci sono le tasche degli italiani, che diventano sempre più bucate. A tal proposito, e con un attento focus sulla ristorazione e sul settore food , la Coldiretti avverte: “il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi ha un effetto negativo a valanga sull’agroalimentare nazionale, con una perdita di fatturato di oltre 9,6 miliardi per i mancati acquisti in cibi e bevande nel 2020″.
È quanto è emerso dal bilancio pubblicato dalla Coldiretti, che a seguito delle politiche di un lockdown intermittente, dei colori rosso, arancione, giallo e delle restrizioni mirate, ha dato voce al disagio dei ristoratori e dell’intera filiera. “I consumi fuori casa” – ha aggiunto la nota -” degli italiani per colazioni, pranzi e cene fuori casa sono crollati del 48% nel corso del 2020 con una drastica riduzione dell’attività che pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco”.
Dal presente “report” è inoltre precisato che ad essere stati maggiormente colpiti dalle misure di confinamento sono stati i prodotti di alta gamma dal vino ai salumi, dai formaggi fino ai tartufi. “Nell’attività di ristorazione” – ha spiegato Coldiretti – “sono coinvolte circa 360mila tra bar, mense, ristoranti e agriturismi lungo la Penisola ma le difficoltà si trasferiscono a cascata sulle 70mila industrie alimentari e 740mila aziende agricole lungo la filiera impegnate a garantire le forniture per un totale di 3,8 milioni di posti di lavoro. Si tratta di difendere la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare nazionale che vale 538 miliardi pari al 25% del PIL nazionale ma è anche una realtà da primato per qualità, sicurezza e varietà a livello internazionale. Occorre salvaguardare un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui con l’emergenza Covid il cibo ha dimostrato tutto il suo valore strategico per il Paese”.
Si tratta di un vero disastro, che potrà essere ridotto dagli stessi consumatori italiani, tramite un comportamento responsabile: nel carrello della spesa, infatti, è da preferire il consumo di prodotti “made in Italy“. È questo l’appello lanciato dalla Coldiretti agli Italiani al fine di aiutare l’economia, la continuità lavorativa ed il territorio nazionale.