Sono 192 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 10.201 tamponi processati nell’isola. L’incidenza scende di poco 1,9% ieri era al 2,1%. L’isola resta anche oggi al terzo posto per nuovo contagio giornaliero in Italia, dietro Campania e Lombardia.
Gli attuali positivi sono 3.547 con più 38 casi rispetto a ieri. I guariti sono 152. Si registrano due nuove vittime che portano il totale resta di 5990.
Sul fronte ospedaliero sono 149 i ricoverati, uno in più rispetto a ieri, e 18 in terapia intensiva, 2 in meno rispetto a ieri
Sul fronte del contagio nelle singole province in testa c’è Caltanissetta con 55 casi, Messina 33, Agrigento ed Enna 23, Trapani 20, Palermo 14, Catania 12, Ragusa 10 e Siracusa 3.
Comincia a destare una certa preoccupazione in Sicilia il contagio da covid19 legato alla variante delta. Sulla base dei nuovi dati elaborati dall’Iss (istituto superiore di sanità) e provenienti dall’anagrafe nazionale vaccini e dalla sorveglianza integrata, la Sicilia risulta fra le regioni con il maggior incremento di casi: se ne registrano 201, superati soltanto da Lombardia (230) e Calabria (226).
I contagiati nell’isola ne sono stati individuati altri 10, tutti giovanissimi rientrati dalla Spagna e trovati positivi all’accertamento effettuato al loro rientro all’aeroporto di Punta Raisi.
Già dallo scorso 16 giugno la variante Delta, l’incrocio tra quella indiana e quella inglese, era arrivata anche in Sicilia: in quella giornata infatti risultarono contagiati 10 migranti, arrivati a Lampedusa dal Bangladesh seguendo la rotta libica. Erano tutti asintomatici e subito posti in isolamento in una nave-quarantena ancorata al largo delle coste della più grande delle Pelagie.
La circolazione della variante Delta è in aumento in Italia e oltre al tracciamento dei casi e al completamento dei cicli vaccinali è necessario rispettare le misure necessarie per evitare un aumento della circolazione virale. Lo si legge nella bozza di monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute sull’andamento dei contagi da coronavirus in Italia, ora all’esame della cabina di Regia. Il vaccino contro il Covid-19, se si sono completate le due dosi previste, è efficace circa all’80% nel proteggere dall’infezione e fino al 100% nel proteggere dagli effetti più gravi della malattia, per tutte le fasce di età. L’età mediana dei nuovi casi di Covid in Italia è 31 anni, ricoverati 52, 63 anni per la terapia intensiva e 78 l’età mediana della mortalità. “I vaccini di cui disponiamo sono estremamente efficaci nel prevenire le forme gravi della malattia, se viene completato il ciclo vaccinale, mentre hanno una buona efficacia nella prevenzione delle infezioni”, ha evidenziato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro.
Dopo la vaccinazione nella spiaggia di Magaggiari e nei luoghi della movida di Terrasini, gli operatori dell’Asp di Palermo hanno fatto tappa a Montemaggiore Belsito, ieri a Borgetto ed oggi nella Moschea di via Celso a Palermo. Quest’ultima iniziativa rivolta, prevalentemente, alla comunità tunisina, è stata realizzata dall’Asp nell’ambito del progetto nato dalla partnership tra l’Arcidiocesi di Palermo – Ufficio Diocesano per la pastorale della Salute, il Centro Diocesano Confraternite, la Confraternita di S. Andrea degli Aromatari ed il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta.
Alla presenza, tra gli altri anche del console tunisino, Jalel Ben Belgacem, sono state più di cento le persone di tutte le fasce di età vaccinate con il siero Pfizer.
“L’Asp, come è nella sua mission aziendale e come è nel cuore dei suoi operatori, non si ferma e va incontro a tutti – ha detto il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale, Daniela Faraoni – siamo presenti in provincia e siamo presenti in tutte le realtà cittadine. Siamo soddisfatti dalle risposte ricevute e siamo sempre più convinti di dovere andare incontro ai nostri utenti raggiungendoli, sia nei luoghi di villeggiatura, sia nei luoghi di culto o di aggregazione”.
Intanto proseguirà anche nella giornata di lunedì 12 luglio la sessione di vaccinazioni nell’Isola di Lampedusa, dove il 66,5% della popolazione residente ha, già, ricevuto la doppia dose di siero.