I sindacati siciliani di categoria chiedono al governo della Regione di disporre, con apposita ordinanza, la chiusura degli esercizi commerciali per l’intera giornata di domenica e nei festivi. Inoltre, di anticipare l’orario di chiusura negli altri giorni. A sostegno di questa richiesta Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs regionali hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori del commercio.
La richiesta dei sindacati è in controtendenza rispetto al provvedimento del presidente della Regione del 7 novembre di ritiro una precedente ordinanza che disponeva la chiusura domenicale e nei festivi alle ore 14.
“Si è trattato di un atto grave – scrivono Monia Cajolo, Mimma Calabrò e Marianna Flauto nella nota inviata al governo regionale e al presidente dell’Anci Sicilia- incomprensibile. Il superamento dell’ordinanza del 24 ottobre avrebbe avuto senso- rilevano- solo con un’ordinanza più restrittiva, per una maggiore tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e di tutta la collettività, per scongiurare un eventuale ingresso in zona rossa e uscire prima possibile da quella arancione . Cajolo, Calabrò e Flauto rilevato che “ le misure richieste dai sindacati sarebbero anche utili ad allentare i carichi di lavoro e lo stress accumulato dai lavoratori della distribuzione organizzata che durante il lockdown hanno garantito un servizio essenziale, esponendosi al rischio di contagio. L’anticipazione dell’orario di chiusura – aggiungono- sarebbe anche una misura di sicurezza contro eventuali aggressioni, considerando che nel pomeriggio le città si svuotano e il commercio è un settore a prevalente presenza femminile”.
I sindacati chiedono dunque un incontro per affrontare anche i temi del ristoro economico ai lavoratori e ai settori colpiti dalla crisi e degli investimenti per la ripresa”.
Dall’altro lato le associazioni datoriali premono per evitare la zona rossa: “Dobbiamo fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per evitare che Palermo e la Sicilia possano diventare zona rossa. Non ci possiamo permettere un altro lungo stop totale. Ma non solo: occorre che tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali, mettano in condizione di far riaprire tutte le aziende, di far tornare tutti al lavoro, facendosi parte diligente per assicurare il buon funzionamento innanzitutto di ciò che riguarda l’assistenza sanitaria, affinché si attenuino gli effetti della pandemia”.
Lo ha detto Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, dopo la prima riunione del tavolo permanente di crisi e di ripresa” che ha riunito in videoconferenza il sindaco, la giunta e le associazioni datoriali rappresentative della città.
“Un incontro utilissimo per provare a costruire un percorso condiviso che potrà dare utili risultati – ha commentato la Di Dio -. Mai più stop totale. Accolgo con favore il recepimento di due istanze caldeggiate da tempo da Confcommercio Palermo. La prima istanza riguarda l’istituzione di un canale diretto con l’amministrazione comunale, con il coinvolgimento della polizia municipale, a cui le associazioni faranno riferimento per la segnalazione di situazioni “fuori controllo”, in modo che chi ne ha il dovere e La responsabilità possa intervenire tempestivamente. Per esempio, nelle situazioni di assembramenti fuori controllo. Il secondo suggerimento riguarda la possibilità di veicolare circostanziate segnalazioni di mancato funzionamento o rallentamenti nell’apparato burocratico, a maggior ragione in questo momento in cui molti uffici utilizzano lo smart working: nel recente passato infatti abbiamo più volte evidenziato qualche falla nel sistema anche con note ufficiali. L’istituzione di un canale diretto permetterà all’amministrazione comunale di verificare la segnalazione e di trovare immediatamente le soluzioni adeguate”.
“Ho apprezzato lo spirito costruttivo, di cui da tempo avvertivamo la necessità, con cui si è deciso, insieme, ognuno nei rispettivi ruoli, di affrontare l’emergenza in corso. Da qui alla prossima riunione del tavolo anticrisi l’amministrazione ha preso l’impegno di convocare riunioni tematiche nelle quali poter affrontare temi di stringente attualità, come quelli della mobilità e dei cantieri stradali”.
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