Con un minuto di raccoglimento per ricordare la tragica uccisione avvenuta nell’attentato di Strasburgo del giornalista italiano Antoni Megalizzi sono iniziati in un albergo palermitano i lavori del convegno che si è concluso con la nascita della Federazione Regionale Islamica della Sicilia. Vi hanno preso parte i dirigenti regionali e nazionali della Federazione unitamente a molti autorevoli invitati, italiani e stranieri, islamici e cattolici.
I lavori sono stati guidati da Abdallah Massimo Cozzolino, Segretario Generale Confederazione Italiana Islamica, che ha dato per primo la parola a Mustafà Boulaalam, Imam della moschea di Piazza Gran Cancelliere a Palermo, che ha letto alcuni versetti del Corano come segno di benvenuto e di augurio per tutti i presenti.
Il primo saluto è stato rivolto da S.E. Hassan Habouyoub, Ambasciatore del Regno del Marocco in Italia che è giunto da Roma per augurare alla nascente Federazione e a tutti i suoi aderenti buon lavoro nello spirito di pace e integrazione di cui il Marocco è fiero e per cui è noto in tutto il mondo. L’Ambasciatore ha fatto riferimento gli innumerevoli segni che ricordano una storia millenaria in cui religioni e popoli diversi hanno pacificamente convissuto e fatto progredire l’intera nazione marocchina. In sala era anche presente Fatima Baroudi Console Generale del Regno del Marocco a Palermo e Mustapha Hajraoui, Presidente della Confederazione Italiana Islamica. Ospite d’onore l’ex Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, che adesso risiede a Tunisi. Altre significative presenza quella di Ahmad ‘Abd al Majid Macaluso, Responsabile CO.RE.IS. Italiana di Palermo e Giuseppina Brogna, del Movimento dei Focolari.
Il Segretario Generale Abdallah Massimo Cozzolino ha spiegato così il senso dell’iniziativa: “Abbiamo voluto incontrarci a Palermo su un tema molto importante Coesi e uniti contro ogni estremismo. Questo titolo è stato coniato prima dei tragici avvenimenti di Strasburgo ed ha riacquisito una maggiore attualità, anche a seguito di una polemica assurda che ne è seguita, condotta in modo inadeguato e inopportuno”.
Gli abbiamo chiesto: quale è il messaggio da lanciare dall’assise palermitana? “Il messaggio è: camminare insieme con tutti, in Italia, in Sicilia a Palermo, mussulmani, cristiani e altri rappresentanti di altre confessioni religiose per mettere in risalto soprattutto i nostri valori comuni, i punti di intersezione che sono fortissimi: la sacralità della vita, l’amore verso il prossimo, il rispetto dell’alterità, e soprattutto il rifiuto, il ripudio di ogni forma di violenza. Noi siamo contro chiunque, anche verbalmente, voglia usare violenza, perché l’estremismo può manifestarsi in molteplici forme e noi aborriamo qualsiasi tipo di estremismo”. E questo come si traduce nella realtà italiana? “La realtà italiana è sempre più poliedrica, sempre più colorata, e noi vogliamo aggiungere un colore sempre più importante nella scia, nella tradizione di questo nostro Paese che noi amiamo, che molti hanno scelto come luogo di vita, dentro l’alveo dei valori Costituzionale e i principi dell’Unione Europea”.
La Confederazione Islamica Italiana (CII) si è costituita a Roma il 21 marzo 2012, in un Congresso che ha visto la partecipazione di delegazioni di musulmani provenienti da tutte le regioni d’Italia e l’intervento di eminenti personalità politiche italiane e marocchine, insieme ad autorevoli rappresentanti delle altre confessioni religiose. “La Confederazione – si legge nel suo atto costitutivo – è una organizzazione nazionale che riunisce le Federazioni regionali islamiche, al fine di operare per il coordinamento di tutti i luoghi di culto ad essa aderenti, sparsi sull’intero territorio nazionale, promuovendo l’unità degli obiettivi, dei progetti e delle azioni, nonché il dialogo tra le stesse con le autorità italiane a livello nazionale e locale£. Tra gli scopi statutari di primaria importanza della CII vi è “la promozione del dialogo interreligioso come strumento essenziale per l’integrazione tra persone di ogni fede, il rispetto del diritto di libertà religiosa, pur nella professione di fede islamica e nella predicazione della stessa”.
Cozzolino ha così spiegato nella sua introduzione ai lavori: “Oggi nasce una struttura regionale che è anche un organismo è rappresentativo e che riunisce rappresentanti di varie moschee. Questo ci consentirà di seguire comunemente un unico indirizzo, ed avere una interlocuzione con le istituzioni. Le Federazioni sono chiamate a sviluppare questo rapporto che già in parte esiste con le istituzioni locali richiamandosi alle direttive nazionali”.
Il tema dell’incontro è stato svolto da Abdella Redaoune Segretario Generale del Centro Islamico Culturale d’Italia che ha compiuto un lungo excursus per spiegare come sia inscindibile il rapporto tra coesione e unità e come questo debba esser posto a fondamento del dialogo tra le religioni nel rispetto dei valori individuali e per giungere alla condivisione di valori comuni. Don Pietro Magro nella sua qualità di Direttore dell’Ufficio per la Pastorale dell’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso ha illustrato i notevoli passi avanti e le significative iniziative di questi anni che hanno rinsaldato i rapporti tra comunità islamica e comunità cristiana palermitane e ha indicato un percorso comune sul quale tutti sono impegnati e a cui tutti possono partecipare.
Prima di finire c’è stato tempo per una video testimonianza di Ismail Bouchnafa Presidente federazione Islamica della Sicilia che ha svolto recentemente un importante viaggio in Marocco e di sua figlia Iman, studentessa universitaria a Catania, nata in Italia: “Mi sento e sono contemporaneamente Italiana e marocchina, – ha detto – ma soprattutto impegnata insieme ai miei coetanei italiani sui temi dell’integrazione e della pace, come tutti voi”.
Abbiamo chiesto a Mustafà Boulaalam un giudizio sulla importanza che tutto ciò avrà per la comunità palermitana: “Noi siamo contenti perché il passo fatto oggi sarà molto utile e importante per la comunità islamica che risiede a Palermo perché favorirà la volontà di lavorare insieme tra loro, con le altre religioni e con le istituzioni locali. Abbiamo preparato il momento di oggi da tempo e adesso possiamo di più e meglio spiegare e illustrare quanto abbiamo fatto fino ad oggi e soprattutto quanto potremo fare in seguito, in collaborazione con tutti”.
(foto in evidenza di repertorio)
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