La Costa Sud. Il mare negato ai palermitani. Sette chilometri di litorale dalle tante potenziali ad oggi non sfruttate, annegate fra incuria e burocrazia. Sull’area di via Messina Marine si gioca una delle partite più importante del PNRR, i famosi fondi europei destinati alla riqualificazione urbana. Soldi che hanno un tempo di scadenza ben preciso: 30 giugno 2026. Per sfruttarlo ci vuole celerità amministrativa. Un fondamentale in cui la città non ha spiccato negli ultimi anni.

La sfida del PNRR per la Costa Sud

In tal senso, il sindaco Roberto Lagalla ha creato un ufficio dedicato allo scopo, oltre a chiamare in causa il commissario Zes Carlo Amenta e il suo staff. Gruppo di tecnici intervenuto ad esempio sui lavori avviati recentemente allo svincolo di Brancaccio. In quest’ultimo caso, i tempi dovrebbero essere rispettati. Qualche dubbio in più invece sorge su alcuni lavori di riqualificazione urbana da condurre proprio sulla Costa Sud. Una lista in cui figurano certamente il progetto del nuovo porticciolo della Bandita e quello relativo al nuovo parco a Mare dello Sperone. A poco più di due anni dalla scadenza del bando europeo, non è stata posata nemmeno la prima pietra.

L’allarme sui ritardi del collettore fognario

E a proposito di ritardi c’è un’altra questione da risolvere per l’Amministrazione Comunale, ovvero quella relativa al collettore fognario della Costa Sud. I lavori sono partiti nel 2021 e dovevano durare circa 30 mesi. Ma improvvisamente si sono bloccati e non sono ancora ricominciati. Una struttura necessaria non solo per il potenziamento dell’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari, ma anche per il convogliamento delle acque reflue di tutta l’area di via Messina Marine.

Chiesti controlli sugli scarichi a mare di via Messina Marine

Elemento su cui il consigliere della II Circoscrizione Pasquale Tusa ha lanciato l’allarme. Ciò con particolare riguardo agli attuali scarichi a mare presenti in Costa Sud. “Ce ne sono cinque in via Messina Marine. La situazione è precaria. Dal colore e dal cattivo odore si capisce che non sono solamente acque bianche – evidenzia Tusa -. Un problema che interessa il tratto dalla foce del fiume Oreto fino al porticciolo della Bandita”. Un’opera fondamentale per rendere balneabile in futuro il mare della Costa Sud. “La linea del collettore si doveva chiudere in modo da definire e potenziare il depuratore di Acqua dei Corsari. Tutto è ancora da definire e al momento non vediamo lavori in tal senso. E’ un peccato. Si sono spesi fondi pubblici. Non si capisce perchè non si sono conclusi. La gente trova ancora il mare inquinato. C’è la volontà di godere del litorale della Costa Sud. Ad oggi però rimane un mare negato“.

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