Corsa a sindaco sempre più ad ostacoli a Palermo. I candidati, alla fine del lungo percorso, potrebbero ridursi da 12 a otto.
Centrosinistra ha scelto ma…
Sì al campo largo ma sì anche a Franco Miceli, candidato sindaco di Palermo. E’ sceso da Roma direttamente Francesco Boccia all’assemblea siciliana del Pd per dire all’assise dem che Palermo è una questione nazionale e a Palermo come a Napoli si gioca una partita civica e progressista importante per i prossimi 5 anni. Una partita nella quale non si può consegnare la città alle destra sovraniste, ha detto di fatto Boccia ai suoi.
Nonostante i mal di pancia soprattutto in casa 5 stelle, dunque, dopo il sì di Conte, arriva anche quello del Pd alla candidatura dell’architetto voluto dalla sinistra della coalizione e ritenuto in continuità con l’uscente sindaco Leoluca Orlando.
La sfida del campo largo in salsa suddista
Ma la sfida, avverte Boccia, è più vasta di così. Miceli, che già una volta ha detto no, adesso, dovrà sciogliere la riserva e dovrà farlo cosciente dell’invito del Pd a guardare al campo largo, non sul modello del governo draghi che è irripetibile ma ad una aggregazione simile a quella che ha messo in campo Manfredi a Napoli
La sintesi nel Centrodestra
Alla fine di questo percorso a sorpresa, dunque, il Centrosinistra sembra aver trovato la quadra su un candidato unico mentre dall’altro lato della barricata restano in campo 5 o 6 candidati di coalizione.
Ma anche nel Centrodestra si cerca la sintesi e adesso si stringe su Francesco Cascio. L’area Miccichè è pronta ad abbandonare l’idea Lagalla e chiede al centro della coalizione e alla Lega di stringersi su Francesco Cascio. Complesso chiedere a Scoma il passo indietro ma non impossibile. Analogamente co0mplesso chiedere il passo indietro a Totò Lentini ma anche in questo caso gli autonomisti lombardiani potrebbero fare questa scelta mentre quello veramente in bilico è l’Udc che su Lagalla si è speso.
Varchi non molla
Quella che non sembra intenzionata a farsi da parte è certamente Carolina Varchi. D’altronde Fratelli d’Italia sembra aver fatto le sue scelte e non avendo alcuna intenzione di far passi indietro su Musumeci ricandidato alla Regione, se non avrà un via libera in questo senso non ha motivo di ritirare il proprio candidato a Palermo. Un via libera che per i partiti della coalizione è prematuro.
In questo quadro c’è una parte del Centro, ovvero NcI che discute con tutti o almeno con Cascio e Varchi e dovrà fare la sua scelta nelle prossime ore, probabilmente da qui a giovedì
L’incognita Lagalla
L’altra incognita è Roberto Lagalla che ormai si è lanciato e difficilmente mollerà la presa. La domanda netta nella coalizione è cosa deciderà di fare l’Udc che è il partito dell’assessore regionale in uscita.
Il panorama probabile
Il panorama che si prefigura, dunque, è quello di un candidato unitario nel Centrosinistra: Franco Miceli, tre candidati nel Centrodestra: Francesco Cascio, Carolina Varchi e Roberto Lagalla; due candidati centristi ma senza coalizione: Davide Faraone (Italia Viva) e Frabirzio Ferrandelli (+Europa e Azione) e due candidati indipendenti ma comunque di opposte estrazioni culturali: Francesca Donato e Rita Barbera
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