La corsa a sindaco di Palermo vive un’altra giornata di scontri, polemiche e sotterfugi oltre che di trattative, accordi mancati e smentite palesi.
“C’è chi parla ancora del vertice a tre Berlusconi-Salvini e Meloni per l’unità del centrodestra penso non si faccia a questo punto, io sono impegnato nella campagna elettorale” dice Francesco Cascio, candidato sindaco a Palermo di Fi-Lega-Ncl-Mna e Coraggio Italia, a margine della convention a Palermo di Cateno De Luca, il leader di Sicilia Vera candidato alla presidenza della Regione Siciliana.
Il candidato di estrazione forzista ha raccolto l’invito di De Luca che si è rivolto a tutti i candidati e la sua presenza ha fatto storcere il naso a taluni. In fondo la Lega a Messina è alleata con de Luca ed a Palermo è in coalizione con Forza italia con Cascio e c’è chi sottolinea come un accordo sotterraneo alla regione potrebbe anche essersi. Ma questi sono temi per le polemiche dei mesi a venire, non di oggi.
“Essendoci ancora qualche giorno di tempo prima della presentazione delle liste (il termine è il 18 maggio ndr), lancio un appello alle forze che sostengono la candidatura a sindaco dell’amico Roberto Lagalla, soprattutto a FdI e Udc. Confrontiamoci sulla base delle prospettive immediate facendo prevalere, se ci sono i margini, la buona volontà da parte di tutti per potere rappresentare al meglio le esigenze della città” dice ancora Francesco Cascio. Secondo un sondaggio del centrodestra, Cascio sarebbe in testa col 30%, seguito da Lagalla al 24% e Franco Miceli al 21%. “Serve una base solida – aggiunge Cascio – con una coalizione robusta non solo per vincere le elezioni ma per governare la città. Da solo vado al ballottaggio, se riusciamo a ricompattare la coalizione possiamo vincere al primo turno”.
Mentre gli appelli pubblici si susseguono le voci di corridoio, che ieri davano Tamajo in partenza dalla sponda del fiume di Cascio e diretto a quella di Lagalla, voce puntualmente smentita dall’interessato, adesso parlano di altre trattative portate avanti, invece, da Lagalla.
Sottotraccia anche Roberto Lagalla lavorerebbe alla ricerca di una quadra e ieri pomeriggio sembrava che un accordo di desistenza potesse arrivare. La base della discussione sembrava essere la convergenza comune non su un candidato di partito ma su un candidato “civico”. In questo senso Lagalla, che pur di estrazione Udc, civico si è sempre definito nella candidatura, sembrava fosse pronto a spogliarsi delle vesti di partito, di tutti i partiti, per assumere questo ruolo. Una scelta attesa di ora in ora ma che nella giornata di venerdì non è mai arrivata.
Un tentativo forse nobile o forse utilitaristico ma pur sempre un buon tentativo che però non aveva molte possibilità di andare a segno. L’Udc, forse, avrebbe anche accettato il ‘civismo’ di Lagalla ma più difficile che Fratelli d’Italia cedesse il passo in questo senso dopo aver rinunciato al proprio candidato e senza aver ottenuto quel che da sempre è l’unico pomo di scambio o discordia per i meloniani: il via libera alla candidatura di Musumeci alla Regione.
In questo clima adesso arriva anche l’appello del prof “Si sono susseguiti, negli ultimi giorni, numerosi ed autorevoli interventi riguardanti l’opportunità di giungere all’invocata unità del centrodestra, in vista delle elezioni amministrative del prossimo 12 giugno. Mentre personalmente proseguo un’intensa campagna elettorale, avverto forte, tra la gente e le strade di Palermo, la volontà di cambiamento e la crescente adesione ad un progetto che rappresenti il punto di incontro tra esperienze politiche e civiche, con l’auspicabile partecipazione dell’intero schieramento di centro-destra”.
Fin qui sembra un ‘rifiuto e vado avanti’ ma poi “Per tale ragione, mi trovo in sintonia con le recenti affermazioni provenienti da molti esponenti dell’area che, con indiscussa sensibilità, hanno chiesto uno sforzo di sintesi a tutti i partiti della coalizione. Voglio ancora credere e lavorare per questa unità e sono certo di potere ancora sollecitare il confronto con gli amici di Forza Italia, Lega, Noi con l’Italia, Movimento per le autonomie e con quanti sin qui confluiti sulla candidatura di Francesco Cascio, così da far prevalere, pur tra differenziate sensibilità in ordine ad ulteriori scadenze elettorali, l’impegno di tutti per rappresentare al meglio i sogni e le speranze di Palermo e dei palermitani”.
E infine c’è sempre Lentini “Vado avanti, quando si conoscerà il risultato delle urne del 12 giugno sapremo chi ha vinto questa sorta di primarie del centrodestra che si sta presentando con più candidati” dice senza mezzi termini il terzo candidato sindaco a Palermo del centrodestra, che prosegue la sua campagna elettorale nonostante il suo partito, il Mna, abbia deciso di sostenere Francesco Cascio.